lunedì 16 aprile 2018

Cantami o Diva: Renata Tebaldi canta Wagner

Oggi voglio proporvi una delle beniamine delle vostre blogger di cui, colpevolmente, parliamo TROPPO POCO. Mi riferisco alla regina delle cofane: Renata Tebaldi!



Perché ho scelto di proporvela in Wagner? Semplice! Prima di tutto perché Puccini e Verdi sono banali e li abbiamo già ascoltati fin troppo, di recente. Inoltre voglio portare alla vostra attenzione il suo approccio alla musica di Wagner che, pur diverso da quello a cui siamo abituati, secondo me merita di essere ascoltato perché offre dei unti di riflessione.

Conosciamo tutti la Tebaldi, celebra per la sua voce d'angelo, cioè di un timbro tra i più magnifici della storia del melodramma. Al bel timbro, vellutato ma fresco e penetrante, affiancava un volume importante, che le consentiva di affrontare agevolmente anche il repertorio lirico spinto, oltre a quello più squisitamente lirico, in cui poteva far valere la bellezza del colore, la morbidezza d'emissione e il grande controllo dei fiati. Eccellente nei passi sentimentali o tragici dove fraseggiava con nobiltà e sensibilità.
Queste caratteristiche, che noi penseremmo (a ragione) perfette per il romanticismo italiano, il verismo e la giovane scuola, la rendono una voce sulla carta ideale per certi ruoli Wagneriani.
La Tebaldi, infatti, affronta quelli che sono tra i ruoli più squisitamente lirici proposti da Wagner per la voce di soprano.

Nel 1950 affronta a Napoli la parte di Elisabeth dal Tannhauser (in italiano). Si apprezza una Elisabeth che suona giovane e femminile, ma che non ha problemi a spiccare sull'orchestrazione lussureggiante.


Lo stesso discorso vale per questi due estratti dal Lohengrin, in cui la ricchezza della voce e la morbidezza d'emissione rendono alla perfezione la nobiltà del personaggio.


Concludo con un ruolo che non ha mai eseguito per intero, ma di cui abbiamo la registrazione del brano più famoso: Mild und Leise (in italiano) da Tristan und Isolde.





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