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lunedì 8 agosto 2016

Il Grammofono: Rof 2016

Giunse alfin il momento! Ebbene sì, oggi si inaugura il festiva dedicato al più buongustaio tra i compositori!



lunedì 10 agosto 2015

ROF 2015

Questa sera si inaugura a Pesaro la XXXVI edizione del Rossini Opera Festival.


domenica 10 agosto 2014

Signori di fuori son già i suonatori: ROF 2014

Stasera si inaugura la trentacinquesima edizione del Rossini opera festival e il mio entusiasmo è molto vicino allo zero.


martedì 10 settembre 2013

Una voce poco fa: ROF 2013, parte III (La donna del lago, 23 Agosto 2013)

Dopo due spettacoli che mi hanno fatto masticare via l'amaro assaggiato nel primo, era d'uopo che l'indomani mattina mi recassi in pellegrinaggio a Loreto, pregando che anche il terzo fosse all'altezza... Ma di questo non avevo di che preoccuparmi, perché persino il librettista mi avrebbe dato manforte.

"Fu di libretti autor, chiamossi Tottola,
un'aquila non era, anzi una nottola".


Una voce poco fa: ROF 2013 (L'Italiana in Algeri, 22 Agosto 2013)


Il criminale torna sempre sul luogo del delitto ed eccomi allora di nuovo al Teatro Gioak per la nuova fatica musicale al soldo di:

Mustafà, Alex Esposito
Isabella, Anna Goryachova
Lindoro, Yijie Shi
Taddeo, Mario Cassi
Elvira, Mariangela Sicilia
Zulma, Raffaella Lupinacci
Haly, Davide Luciano

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Maestro del coro, Andrea Faidutti
Direttore, José Ramon Encinar
Regia, Davide Livermore

Una voce poco fa: ROF 2013 parte I (L'occasione fa il ladro, 21 Agosto 2013)



Premessa. Il nostro blog si pone l'obiettivo di essere allegro, perciò farò soltanto un appunto e non mi farò trascinare dall'acredine. Ho deciso (discutibilmente, drasticamente, tutto quel che volete) di non fare parola sul primo spettacolo a cui ho assistito al ROF di quest'anno, il Guillaume Tell perché ho trovato che l'ennesima elucubrazione registica sia stata a dir poco abominevole e che abbia guastato uno spettacolo reso ottimamente la parte musicale. Dopo aver detto che la delusione è stata cocente e che, in poche ore, ho visto andare a rotoli lo spettacolo che avevo atteso di più, mi chiudo in un eloquente "silenzio rossiniano" e spero che mi perdonerete se passo subito ai successivi.
Da questo momento in poi, avrei marciato da sola, perché Aspasia è tornata ai patrii lidi subito dopo Guillaume...

sabato 6 ottobre 2012

Operazione "Non si dà follia maggiore" - Congedo a due ruote

Tre giorni d'opera sono stati troppo pochi. Tre giorni a Pesaro, invece, sono stati troppo troppi, soprattutto per due idrofobe che hanno poco a che spartire col mare. Al pomeriggio del quarto giorno, in attesa che arrivasse l'ora di saltare sul treno e tornare alle nostre superbe ruine, stavamo morendo di noia. Spaparanzate sulla panchina, parlavamo del più e del meno e ci sventolavamo per il caldo che, se ci aveva graziato per il resto della vacanza, aveva deciso di vendicarsi per il gran finale.
E, detto fra noi, che diavolo di gran finale. Non un libro, non un disco da comprare. Non uno spunto di divertimento. Non un colpo di scena. Doveva proprio finire così?
Un momento! Ma quello là, in bici, è uno dei nostri! Il Michele!
Sarebbe bastato meno per farci salire la febbre dell'autografo. All'improvviso, le mie corse in bicicletta che avevano scandito la mia estate e che avevano avuto l'aria di essere delle peregrinazioni senza scopo avevano trovato una ragion d'essere: era stato un sano allenamento per rincorrere il nostro eroe per le strade di Pesaro!
Eravamo già pronte per lanciarci all'inseguimento, eravamo praticamente in sella alla bici...
Ma forse avevamo dimenticato qualcosa.
Ah, sì. La bici.
La bici se ne stava rintanata nel garage di casa, qualche centinaio di chilometri più a Nord...
E intanto, il Michele, spronando il suo potente mezzo di trasporto, si era già messo al riparo da noi.
Insomma, in quattro giorni avevamo incontrato tutti e tutti ci erano sgusciati via per un soffio. Deve essere colpa del Gioak. Il Gioak porta sempre pegola.
Però avevamo avuto il nostro quotidiano contentino.
Potevamo partire tranquille.


Tranquille un corno, perché noi siamo iperattive e ci portiamo avanti coi piani tattici. Dovevamo riempire in qualche modo le lunghe ore del viaggio di ritorno e, come tema, avevamo scelto il ROF dell'anno prossimo. Anche se magari conoscete già i titoli, colgo l'occasione per registrarli: avremo il debutto dell'adorato Juan Diego nel Guglielmo Tell, L'italiana in Algeri e La donna del lago. Mi sembra una locandina interessante. Forse ci aiuterà a sopravvivere nel tremendo anno del centenario verdiano. :)

lunedì 1 ottobre 2012

Una voce poco fa: Operazione "Non si da follia maggiore" - Ciro in Babilonia

Concludiamo la nostra serie di recensioni degli spettacoli del Rossini Opera Festival 2012 (scusate se questa si è fatta attendere, ma la vostra diabolica Aspasia era in vacanza... XD ) con lo spettacolo che ha inaugurato la manifestazione: Ciro in Babilonia, con protagonisti

Baldassare MICHAEL SPYRES 
Ciro EWA PODLES
Amira JESSICA PRATT
Argene CARMEN ROMEU
Zambri MIRCO PALAZZI
Arbace ROBERT MCPHERSON
Daniello RAFFAELE COSTANTINI
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Maestro del Coro LORENZO FRATINI
Direttore WILL CRUTCHFIELD

Regia DAVIDE LIVERMORE.

venerdì 14 settembre 2012

Operazione "Non si dà follia maggiore" - L'orgia

Il titolo ardito, in realtà, ha una spiegazione semplicissima, cioè che noi non potevamo onorare "i luoghi e le ore" del Gioak senza libare nei lieti calici alla sua salute.


sabato 25 agosto 2012

Operazione "Non si dà follia maggiore" - Trouble in Paradise

All'indomani dell'impegnativa Matilde di Shabran (indomani che in realtà era oggi, visto che siamo rientrate a mezzanotte passata), abbiamo affilato le armi per Il signor Bruschino, operina che era un intermezzo d'uopo fra le due più lunghe. Così, per riprendere fiato.
Stavolta eravamo al Teatro Gioak, inaugurato dal Gioak in persona nel lontano 1818... Figuratevi un edificio color ocra, dall’aspetto piuttosto semplice, in una piazza altrettanto semplice e piccolina. E figuratevi come un edificio simile si possa trasfigurare davanti ai nostri parzialissimi, sgranati occhi, a cui pareva di guardare alle porte del Paradiso. Trasumanar significar per verba non si poria ripetevo io, in onore del Padre Dante che, per amore o per forza, è uno degli uomini della mia vita (sì, lo so che è un po' triste, ma poteva andarmi peggio!).

venerdì 24 agosto 2012

Una voce poco fa: Operazione "Non si dà follia maggiore" (ROF 2012) - Matilde di Shabran

Di solito i Salmi finiscono in Gloria. Noi il nostra salmo l'abbiamo invece iniziato in gloria. Non sia mai che le vostre diaboliche blogger siano banali. Eh sì, perché il caso, leggasi la biglietteria, ha deciso che la nostra avventura pesarese sarebbe iniziata col titolo che più di tutti ha attirato la nostra attenzione e ci ha spinte ad invadere con la nostra maestà la città marchigiana.

sabato 11 agosto 2012

Signori di fuori son già i suonatori: Matilde di Shabran dal passato al presente

Di un altro post sul Gioak non si sente il bisogno.
E non serve neanche che mi preoccupi di ricordarvi che stasera Radio3 trasmette la diretta di Matilde di Shabran, perché sono sicura che anche voi tenete il conto alla rovescia come l'impaziente sottoscritta.
Ma non posso fare a meno di tornare sull'argomento, perché ho trovato un reperto fotografico della Matilde londinese di qualche anno fa in cui, tanto per cambiare, militava il nostro solito, adorato Spendido (secondo definizione scaligera) Juan Diego Florez, coadiuvato da Aleksandra Kurzak.
Stavolta sarà Olga Peretyatko a prestare volto e voce alla protagonista, ma confido che il soprano russo non si ingelosirà per questo souvenir di un'esibizione passata-conclusa-e-trascorsa... a meno che non voglia cimentarsi anche lei in una di queste meravigliose espressioni, il che all'Autrice sarebbe particolarmente gradito, ma che non so quanto possa inorgoglire lei. Perché, per tagliar corto, la fotografia incriminata è QUESTA:


Sì, anch'io ci sono rimasta un po' male al primo impatto, ma poi, grazie al mio degenerato senso del bello, questa è diventata una delle mie immagini preferite.

Per quanto riguarda stasera,
IN BOCCA AL GIOAK A TUTTI!

giovedì 9 agosto 2012

ROF o sia Le smanie per la villeggiatura

Ma che? Non vedi come tutta insieme
Non pur Italia, ma d’Europa quante
vivon di là dal mar, di là dall’Alpe,
Genti di lingua stranie e di costumi,
Organate a sentir vario e diverso
E l’Indo stesso, e il Messicano, e forse
L’Ottentotto medesmo, ed il Gelono,
Tutti van presi a quel sublime incanto
De’ Rossiniani numeri? Che nova
Potenza è questa? E donde mai sì raro
ne’ petti de’ mortai discende accordo?

(G. Barbieri, Sermone VI, Parte II)

sabato 13 agosto 2011

Il grammofono: La scala di seta

Che profonda delusione è stata la Scala di seta! Più della solita gioia maligna che provo a stroncare gli spettacoli che non mi sono piaciuti, prevale un velo di tristezza. Avevo riposto tante speranze nel ROF per una bella esecuzione di quest’operina minore, e invece il tutto si è sciolto in un risultato dal sapore grottesco! Soprattutto nei concertati, pareva che i solisti cantassero “come la va, la va”, del tipo: proviamo a fare così, magari la imbrocchiamo (particolarmente evidente nel crescendo della scena VIII). Avevo le mani nei capelli: appena ho sentito il soprano Hila Baggio (Giulia), di voce sgradevolmente stridula e tecnica vagamente empirica, mi è venuto l’impulso di spegnere, ma poi mi sono detta: “Aspettiamo gli altri...”
Non l’avessi mai fatto! Uno peggio dell’altro! Poiché non ho intenzione di enumerare le prodezze di ognuno (parlerò soltanto delle impressioni più forti), ecco qui il cast:
Giulia Hila Baggio
Lucilla Josè Maria Lo Monaco
Dorvil Juan Francisco Gatell
Dormont John Zuckerman
Blansac Simone Alberghini
Germano Paolo Bordogna
Il colmo si è raggiunto nel duetto "Io so ch’hai buon cuore", assolutamente inascoltabile. Starring Hila Baggio e Paolo Bordogna (Germano): che stonati! E fuori tempo!
Neanche il Dorvil di Juan Francisco Gatell ha brillato: incerto negli acuti e estremamente strozzato. Nel complesso risultava abbastanza fastidioso e, ancora peggio, estremamente noioso, a causa del fraseggio cantilenante.
La Lucilla di Josè Maria Lo Monaco si colloca press’a poco sulla stessa scia: nell’aria "Sento talor nell’anima" non c’era niente che ricordasse “un dolce movimento/che lusinghiero e tenero/mi va parlando in sen”. Tutto ciò che ho percepito è stata una certa fretta di finirla...
Come si fa, in coscienza, a presentarsi su un palcoscenico in queste condizioni? La musica dovrebbe dare consolazione e allegria, invece questa sembrava l’anticamera dell’inferno, perché più che musica era chiasso. Confido fermamente di non dover ascoltare mai più un’opera del genere!
L’unica cosa che ho trovato di mio gusto, l’unica che aveva delle buone intenzioni, è stata la direzione di Pérez-Sierra, che però da sola non è stata sufficiente a risollevare le sorti di questa serata disastrosa...

venerdì 12 agosto 2011

Il grammofono: La scala di seta

Diretta su radio 3 stasera alle 20.00. Salvo imprevisti dell'ultimo momento, commenterò in diretta quest'adorabile "operina".

La scala di seta
Farsa comica di Giuseppe Foppa
Edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi,
a cura di Anders Wiklund
Direttore José Miguel Pérez-Sierra
Regia Damiano Michieletto
Scene e Costumi Paolo Fantin
Progetto luci Alessandro Carletti
Interpreti 
Dormont John Zuckerman
Giulia Hila Baggio
Lucilla Josè Maria Lo Monaco
Dorvil Juan Francisco Gatell
Blansac Simone Alberghini
Germano Paolo Bordogna
Orchestra Sinfonica G. Rossini



PRIMA PARTE
- cominciamo male... Questa Giulia pare avere un registro centro-grave poco più che inesistente e l'acuto non può dirsi fenomenale. Parte maluccio, vediamo come prosegue
- Bordogna, nel duetto con Giulia, mi dispiace dirlo, è stato a dir poco pessimo: fiato corto, problemi ritmici, intonazione disastrosa
- l'aria di Dorvil è stata applaudita. Mi chiedo perché...
- salvo la direzione, che ho trovato apprezzabile, il bilancio della prima parte è per me piuttosto negativo. Speriamo in meglio...


SECONDA PARTE
- "Alle voci della gloria/amore" cantata da Alberghini, è, fino ad ora, quanto di meglio si è sentito stasera. Agilità piuttosto macchinose, ma in generale se la cava abbastanza bene. 
- "Sento talor nel core" assai faticoso e insipido
- "Il mio ben sospiro e chiamo" con varie imprecisioni. Acuti aciduli e urlacchiati,  poca fantasia d'accento
- in "Amore dolcemente" Bordogna pare molto affaticato. Cerca di salvarsi con l'interpretazione, ma non basta
- la caratterizzazione di Germano sembra esilarante anche alla radio :)
- Che ascolto faticoso! Manca il brio, manca la tensione che dovrebbe caratterizzare quest'opera!
- In qualche modo siamo arrivati alla fine. A domani per la recensione di Armida!


La nota più interessante è venuta in coda alla serata, durante le interviste.
ECCO I CARTELLONE 2012 (già ampiamente anticipato dai rumors in rete):
- Ciro in Babilonia
- Il signor Bruschino
- Matilde di Shabran (con Florez, ma questo Palacio l'aveva scritto sul suo sito mesi fa)

giovedì 11 agosto 2011

Mosè in Egitto

Questo si chiama andarsele a cercare...

http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cultura/2011/08/11/560927-arriva_mose.shtml

Già sento le contestazioni, e da quello che leggo sembrano pure meritate.
Io mi chiedo, ma è proprio necessario?
Per oggi chiudo qui, ma tornerò sull'argomento.

Ps. Stasera entrambe le vostre blogger diaboliche saranno impegnate, quindi niente diretta.
Forse recensiremo l'ascolto registrato

Il grammofono: Adelaide di Borgogna (In viaggio con Rossini)

Premessa Prima: Visto che c'è già tanta tristezza a questo mondo, io mi RIFIUTO di seguire il consiglio di Aspasia e corredare questo blog di commenti "ragionati" e men che meno ragionevoli, soprattutto visto che sono una persona d'indole maligna che ha tutte le intenzioni di sfogarsi in queste pagine virtuali.
Premessa Seconda: l'ascolto di quest'opera è stato per me un po'... ehm... complicato, nel senso che giusto ieri io e una mia amica abbiamo pensato di fare una gita fuori porta, per cui mi sono data all'ascolto in treno. Figuratevi la precarietà della situazione... In compenso (anche se non vi interesserà granché, ma magari vi farete una risata, cosa che mi gratificherebbe alquanto), in compenso, dicevo, ascoltare la diretta del ROF mentre la voce metallica del capotreno annunciava "Ripartiremo con venticinque minuti di ritardo" (erano già le dieci di sera e mi mancava un'ora e mezza di strada!) è stato un bel conforto e mi ha impedito di produrmi in un raptus di follia omicida... Potenza della musica, è il caso di dire. :)

Ora che sono in pace con la coscienza e ho soddisfatto i miei istinti da primadonna, veniamo alle cose serie (non spaventatevi, è solo un modo di dire).
Inizierei col direttore Jurovskij. Condivido il parere di Aspasia: non è stata una direzione brillante, ma almeno è stata, nel complesso, piacevole (a parte una galleria nel bel mezzo dell'ouverture, per cui il segnale è tempestivamente scomparso...). E aggiungerei per fortuna che è andata così, perché ci siamo evitati uno di quei disdicevoli direttori "bandistici" e banditi che vanno di moda oggigiorno...
La Barcellona (Ottone), benché a mio avviso sia stata la migliore della serata (e sono rimasta spiacevolmente sorpresa dal trattamento che le ha riservato il "buante" pubblico negli applausi finali), mi è sembrata un po' sottotono rispetto al solito, anche se sempre bravissima. Anche il Berengario di Nicola Ulivieri mi è parso degno di lode, nonostante qualche imperfezione. E qui finisco, perché quando c'è da dire il bene mi mancano sempre le parole...
Mi ispira maggiormente dilungarmi su Jessica Pratt (Adelaide). Non dico che tecnicamente canti male, ma confermo l'"insipida" con cui l'ho apostrofata ieri era. Quest'Adelaide NON ERA una regina, non ho sentito nulla che la ricordasse come tale, mentre per me dovrebbe essere un sublime esempio di maestà. La Pratt ha trattato la sua eroina come se fosse una qualunque, capitata in scena per caso e stupita di trovarsi lì. Quanto al sovracuto di cui si lamentava anche Aspasia, concordo sul fatto che avrebbe dovuto lasciarlo alla nostra immaginazione: era ridicolo, così da nuocere ulteriormente alla figura.
Chetati, or viene il meglio: il tenore Bogdan Mihai. Già il povero Adelberto ha un nome che è una condanna a vita, ma ridurlo addirittura a questo stato è crudele! E' stato il trionfatore in negativo della serata, tant'è vero che mi sarei unita di cuore ai "Bu!" alla fine dell'aria (e avrei potuto farlo perché, considerata la tarda ora, io e la mia amica eravamo sole nel vagone...) e mi sono doppiamente pentita di non aver buato quando potevo, siccome all'uscita finale il pubblico ha preferito accanirsi contro la povera Barcellona, invece che contro di lui. Ammetto che questa indulgenza mi ha lasciata di sale...
Non mi esprimo su Eurice, Iroldo ed Ernesto (rispettivamente, Jeannette Fischer, Francesca Pierpaoli e Antonio Dailotti) perché, se per i protagonisti sono riuscita a farmi un'idea nonostante l'ascolto precario, coi comprimari potrei essere ingiusta.

mercoledì 10 agosto 2011

Il grammofono: Adelaide di Borgogna in diretta

In ritardo, ma ce l'ho fatta ad ascoltare. Fino ad ora ho ascoltato con poca attenzione, a parte l'aria di Adelaide "Occhi miei, piangeste assai".  La Pratt mi è parsa ottima. Salvo qualche piccolo problema di intonazione all'inizio, si è espressa molto bene. La voce è bella e la usa abbastanza bene. Sembra anche meno distaccata rispetto alle altre occasioni in cui l'ho sentita, anche se ogni tanto cede a qualche leziosità.
Sbaglio o ho sentito qualche "bu" dopo il duetto tra la Barcellona e Adelberto? Il tenore mi è sembrato abbastanza censurabile, meglio la Barcellona, anche se forse un filo al di sotto dei suoi standard.


- Nel duetto "Mi dai corona e vita" ho trovato splendido l'amalgama fra i colori di voce delle protagoniste.
- Finale primo atto: la Barcellona sembra in crescita
- Nel complesso mi è piaciuto Jurowski: nessun lampo di genio, ma segue bene i cantanti
- Arrivano via sms delle impressioni dalla nostra Armida: il tenore è un "criminale" e la Pratt le pare insipida


SECONDO ATTO 
- Mihai (Adelberto) proprio non piace alla vostre due blogger diaboliche. <malucio anche nel duetto di apertura dell'atto
- Davvero poca cosa Jeannette Fischer (Eurice) nella sua aria
- Mihai nell'aria mette in mostra un timbro bruttino, pessime agilità e non pochi problemi ritmici. Al termine il pubblico si divide tra "bravo" e "bu". Io parteggio per i secondi. Jurowski, misericordiosamente, fa ripartire la musica per porre fine agli scambi di idee tra le varie fazioni del pubblico. Poteva farne a meno! Avrei sentito volentieri come sarebbe andata a finire XD
- Devo presumere che alla Barcellona abbiano messo il microfono in bocca: me la ricordo sempre caratterizzata da una respirazione "rumorosa", ma oggi pare esagerata!
- Nell'aria molto bene la Pratt. Peccato per la puntatura finale, che mi è parsa più che altro un urletto (se non l'avesse fatta non avrebbe tolto niente alla sua prestazione, anzi)
- Sento un pò troppo metallo e poco velluto nella voce della Barcellona. La cosa mi preoccupa...
- Alle chiamate finali non fischiano Mihai, ma la Barcellona. Mah...


La diretta è finita, andate in pace. A domani per un bilancio ragionato (lo so che è impossibile: ridete pure) sulla serata di oggi.


Buona notte!

Signori di fuori son già i suonatori : ROF 2011

Stasera, in quel di Pesaro, avrà inizio la trentaduesima edizione del festival dedicato al Gioak (Rossini, per i profani): il ROF.

Ecco il cartellone: http://www.rossinioperafestival.it/2/stagione-2009.html


Il sito di Radio 3 (che oggi, MIRARCOLO) sembra funzionare, ci informa che le prime delle tre opere in forma scenica  verranno trasmesse in diretta. Quindi:

10 agosto - Adelaide di Borgogna
11 agosto - Mosè in Egitto
12 agosto - La scala di Seta
Tutte avranno inizio alle 20.

Nessuna superstar, ma  cast che sembrano abbastanza omogenei (a parte la Barcellona che svetta, in tutti i sensi :) nell'Adelaide). Collaudati professionisti e giovani di belle speranze; penso soprattutto alla Pratt la quale, se "si comporterà bene" potrebbe dare un bello slancio alla sua carriera.

Se devo essere sincera, mi ha un po' deluso il cast per il "Barbiere". Visto che si tratta della prima rappresentazione della nuova edizione critica a cura del maestro Zedda mi sarei aspettata almeno un nome di richiamo, invece avremo la Pizzolato (per carità, un ottimo mezzosoprano, ma non certo una grande primadonna e soprattutto, a mio avviso, non il massimo per Rosina), Gatell per Almaviva e Cassi per Figaro. Visto che si tratta di una produzione in forma di concerto, mi dispiacerebbe se passasse in sordina...

Farò il possibile per ascoltare almeno le tre opere alla radio. Stasera sperimenterò i commenti in tempo reale. A tra poco!