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sabato 7 dicembre 2013

Il Grammofono: Traviata, dalla Russia con pallore

Inizio dalla fine, i fischi e i "buuu" sacrosanti con cui è stata battezzata questa regia. Sì, perché Dmitri Tcherniakov, alla sua uscita alla ribalta a fine spettacolo, è stato investito da delle sacrosante (a mio avviso) manifestazioni di dissenso da parte del pubblico. Cosa ha fatto di male? Beh, questo allestimento è stato caratterizzato dalle idee, si trattasse di idee bislacche, o dalla mancanza delle stesse. Idee che si possono riassumere con una sola parola: pallore.