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martedì 10 settembre 2013

Una voce poco fa: ROF 2013 parte I (L'occasione fa il ladro, 21 Agosto 2013)



Premessa. Il nostro blog si pone l'obiettivo di essere allegro, perciò farò soltanto un appunto e non mi farò trascinare dall'acredine. Ho deciso (discutibilmente, drasticamente, tutto quel che volete) di non fare parola sul primo spettacolo a cui ho assistito al ROF di quest'anno, il Guillaume Tell perché ho trovato che l'ennesima elucubrazione registica sia stata a dir poco abominevole e che abbia guastato uno spettacolo reso ottimamente la parte musicale. Dopo aver detto che la delusione è stata cocente e che, in poche ore, ho visto andare a rotoli lo spettacolo che avevo atteso di più, mi chiudo in un eloquente "silenzio rossiniano" e spero che mi perdonerete se passo subito ai successivi.
Da questo momento in poi, avrei marciato da sola, perché Aspasia è tornata ai patrii lidi subito dopo Guillaume...

venerdì 24 agosto 2012

Una voce poco fa: Operazione "Non si dà follia maggiore" (ROF 2012) - Matilde di Shabran

Di solito i Salmi finiscono in Gloria. Noi il nostra salmo l'abbiamo invece iniziato in gloria. Non sia mai che le vostre diaboliche blogger siano banali. Eh sì, perché il caso, leggasi la biglietteria, ha deciso che la nostra avventura pesarese sarebbe iniziata col titolo che più di tutti ha attirato la nostra attenzione e ci ha spinte ad invadere con la nostra maestà la città marchigiana.

lunedì 14 maggio 2012

Una voce poco fa: Impresa solitaria “Se mai torno a’ miei paesi, anche questa è da contar” (Bologna, Italiana in Algeri, 13 Maggio 2012)

Avevo pensato a ben tre incipit per questa recensione, ma non al titolo: se l’abbondanza non ha mai fatto carestia, questa è l’eccezione che conferma la regola. Alla fine, ho scartato tutti e tre gli incipit e, come per magia, il titolo mi è comparso sui sopratitoli a teatro, rischiando che gridassi «Eccolo!» Così la prossima volta imparo a non preoccuparmi per le minuzie e attendere che la sorte faccia da sé. Dopotutto, col Gioak mi è sempre capitato così: andare a tentativi è l’unico modo per riuscire a fregarlo. E ce l’ho fatta anche questa volta. Nel mio piccolo, mi accontento.

sabato 13 agosto 2011

Il grammofono: La scala di seta

Che profonda delusione è stata la Scala di seta! Più della solita gioia maligna che provo a stroncare gli spettacoli che non mi sono piaciuti, prevale un velo di tristezza. Avevo riposto tante speranze nel ROF per una bella esecuzione di quest’operina minore, e invece il tutto si è sciolto in un risultato dal sapore grottesco! Soprattutto nei concertati, pareva che i solisti cantassero “come la va, la va”, del tipo: proviamo a fare così, magari la imbrocchiamo (particolarmente evidente nel crescendo della scena VIII). Avevo le mani nei capelli: appena ho sentito il soprano Hila Baggio (Giulia), di voce sgradevolmente stridula e tecnica vagamente empirica, mi è venuto l’impulso di spegnere, ma poi mi sono detta: “Aspettiamo gli altri...”
Non l’avessi mai fatto! Uno peggio dell’altro! Poiché non ho intenzione di enumerare le prodezze di ognuno (parlerò soltanto delle impressioni più forti), ecco qui il cast:
Giulia Hila Baggio
Lucilla Josè Maria Lo Monaco
Dorvil Juan Francisco Gatell
Dormont John Zuckerman
Blansac Simone Alberghini
Germano Paolo Bordogna
Il colmo si è raggiunto nel duetto "Io so ch’hai buon cuore", assolutamente inascoltabile. Starring Hila Baggio e Paolo Bordogna (Germano): che stonati! E fuori tempo!
Neanche il Dorvil di Juan Francisco Gatell ha brillato: incerto negli acuti e estremamente strozzato. Nel complesso risultava abbastanza fastidioso e, ancora peggio, estremamente noioso, a causa del fraseggio cantilenante.
La Lucilla di Josè Maria Lo Monaco si colloca press’a poco sulla stessa scia: nell’aria "Sento talor nell’anima" non c’era niente che ricordasse “un dolce movimento/che lusinghiero e tenero/mi va parlando in sen”. Tutto ciò che ho percepito è stata una certa fretta di finirla...
Come si fa, in coscienza, a presentarsi su un palcoscenico in queste condizioni? La musica dovrebbe dare consolazione e allegria, invece questa sembrava l’anticamera dell’inferno, perché più che musica era chiasso. Confido fermamente di non dover ascoltare mai più un’opera del genere!
L’unica cosa che ho trovato di mio gusto, l’unica che aveva delle buone intenzioni, è stata la direzione di Pérez-Sierra, che però da sola non è stata sufficiente a risollevare le sorti di questa serata disastrosa...

venerdì 12 agosto 2011

Il grammofono: La scala di seta

Diretta su radio 3 stasera alle 20.00. Salvo imprevisti dell'ultimo momento, commenterò in diretta quest'adorabile "operina".

La scala di seta
Farsa comica di Giuseppe Foppa
Edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi,
a cura di Anders Wiklund
Direttore José Miguel Pérez-Sierra
Regia Damiano Michieletto
Scene e Costumi Paolo Fantin
Progetto luci Alessandro Carletti
Interpreti 
Dormont John Zuckerman
Giulia Hila Baggio
Lucilla Josè Maria Lo Monaco
Dorvil Juan Francisco Gatell
Blansac Simone Alberghini
Germano Paolo Bordogna
Orchestra Sinfonica G. Rossini



PRIMA PARTE
- cominciamo male... Questa Giulia pare avere un registro centro-grave poco più che inesistente e l'acuto non può dirsi fenomenale. Parte maluccio, vediamo come prosegue
- Bordogna, nel duetto con Giulia, mi dispiace dirlo, è stato a dir poco pessimo: fiato corto, problemi ritmici, intonazione disastrosa
- l'aria di Dorvil è stata applaudita. Mi chiedo perché...
- salvo la direzione, che ho trovato apprezzabile, il bilancio della prima parte è per me piuttosto negativo. Speriamo in meglio...


SECONDA PARTE
- "Alle voci della gloria/amore" cantata da Alberghini, è, fino ad ora, quanto di meglio si è sentito stasera. Agilità piuttosto macchinose, ma in generale se la cava abbastanza bene. 
- "Sento talor nel core" assai faticoso e insipido
- "Il mio ben sospiro e chiamo" con varie imprecisioni. Acuti aciduli e urlacchiati,  poca fantasia d'accento
- in "Amore dolcemente" Bordogna pare molto affaticato. Cerca di salvarsi con l'interpretazione, ma non basta
- la caratterizzazione di Germano sembra esilarante anche alla radio :)
- Che ascolto faticoso! Manca il brio, manca la tensione che dovrebbe caratterizzare quest'opera!
- In qualche modo siamo arrivati alla fine. A domani per la recensione di Armida!


La nota più interessante è venuta in coda alla serata, durante le interviste.
ECCO I CARTELLONE 2012 (già ampiamente anticipato dai rumors in rete):
- Ciro in Babilonia
- Il signor Bruschino
- Matilde di Shabran (con Florez, ma questo Palacio l'aveva scritto sul suo sito mesi fa)