Avevo pensato a ben tre incipit per questa recensione, ma non al titolo: se l’abbondanza non ha mai fatto carestia, questa è l’eccezione che conferma la regola. Alla fine, ho scartato tutti e tre gli incipit e, come per magia, il titolo mi è comparso sui sopratitoli a teatro, rischiando che gridassi «Eccolo!» Così la prossima volta imparo a non preoccuparmi per le minuzie e attendere che la sorte faccia da sé. Dopotutto, col Gioak mi è sempre capitato così: andare a tentativi è l’unico modo per riuscire a fregarlo. E ce l’ho fatta anche questa volta. Nel mio piccolo, mi accontento.