Siamo ormai in dirittura d'arrivo per questa rubrica (e questo significa che anche l'odiato anno verdiano è agli sgoccioli: OLE'!!!!), ma non vi preoccupate, cari lettori, abbiamo in serbo per voi alcune novità che speriamo di potervi mostrare a breve.
Oggi ho pensato di proporvi un'opera che ovviamente in Italia non si vede neanche col cannocchiale, e infatti io per scoprirla ho dovuto imbattermici per caso ascoltando un'aria contenuta in un disco di Aleksandra Kurzak (che non è presente su youtube, quindi non posso nemmeno proporvela: peccato, valeva la pena). Quindi ecco a voiStraszny dwór (Il castello dei fantasmi) di Stanisław Moniuszko!
E qui una selezione d'opera creata dallo youtuber LindoroRossini, sul cui canale ho scoperto un mucchio di chicche interessantissime (vi consiglio di farvi un giro, se apprezzate le opere meno comuni).
Ieri Aspasia mi ha informato che ricorreva il compleanno di Spontini, quindi, per ogni evenienza, andate a protestare da lei. :) Io ho colto la palla al balzo e ho approfittato del lieto evento per festeggiarlo, anche se con lieve ritardo, e ovviamente non con la sua opera più famosa.
Compilando questo post, la vostra diabolica blogger Aspasia ha ricevuto una splendida notizia.
Per questa ragione ho scelto per l'odierno DDT un'opera che amo particolarmente.
Non si tratta questa volta di un titolo "assurdo", bensì di un'opera minore di un autore arcinoto.
Sto parlando della Zelmira del nostro beneamato Gioak!
Dolente di dovervi rimandare all'opera link per link, ma, visto che le cose non possono mai andare per il verso giusto, oggi la connessione mi faceva i dispetti e sono stata costretta a ricorrere agli estremi rimedi...
Sabato scorso un amico organista mi ha fatto notare che, secondo lui, non si sente mai abbastanza Handel: per quanto sia tornato in auge, più all'estero che in Italia, a dire il vero, lo si considera ancora un'autore di nicchia, e comunque le sue composizioni (soprattutto quelle operistiche, in concerto, in particolare quando si tratta di oratori, va un po' meglio) non sono considerate "grande repertorio", alla stregua di una Traviata o di un Barbiere di Siviglia, per intenderci.
E' quindi con immenso piacere che in questa rubrica propongo un Handel poco eseguito, ma che io vedrei molto volentieri a teatro: Radamisto.
Stamattina mi sono svegliata con un sussulto di spavento: e cioè che, se durante la mia assenza Aspasia non ha preso l'iniziativa (ma può anche darsi che il tentativo mi sia sfuggito), in questa rubrica abbiamo postato i pezzi più strampalati, degli autori più bizzarri, ma nulla del nostro beneamato Gioak.
L'idea mi è venuta di ritorno dal ROF, di cui vi prometto le recensioni per la settimana prossima ventura, se la tecnologia seconda i miei desiri, e ho deciso di correre tempestivamente ai ripari estraendo a sorte una delle opere minori del Gioak, l'Equivoco stravagante.
Come ormai accade da mesi, la connessione di Armida ha nuovamente deciso di fare i capricci nel momento del bisogno, e la vostra povera Aspasia, con i suoi pochi neuroni rimasti ormai irrimediabilmente dispersi nella sua scatola cranica, deve ridursi all'ultimo secondo ad inventare qualcosa.
Oggi la mia invenzione per la rubrica DDT è stata ispirata dal clima. Infatti la protagonista dell'opera, è famosa per essere quella che muore di caldo (l'ho fatta semplice, ma il concetto è quello).
Sto parlando di Mireille, di Charles Gounod (approfitto dell'assenza di Armida da questi schermi per propinarvi titoli che so le detesta).
PdeOgni quindici giorni si ripete sempre la stessa storia. Armida si offre di pubblicare lei la nuova puntata del DDT, quindi io mi metto il cuore in pace e mi dedico ad altre attività (non sempre più di mio gusto, ma sorvoliamo...). Poi, arrivato i giorno concordato per la pubblicazione, mi arriva l'immancabile messaggio di Armida che mi avvisa che le è impossibile pubblicare, per chissà quale ragione informatica. Quindi la vostra povera Aspasia è costretta a connettere il cervello (operazione complessa che, il più delle volte, non mi riesce) e ad inventarsi all'ultimo secondo qualcosa da pubblicarvi.
Quindi, ecco a voi la mia nuova invenzione dell'ultimo secondo: Rosina di William Shield.
Ora. Voi sapete, e se non lo sapete, ve lo dico ora, io VENERO Joan Sutherland. Nel mio venerarla, ovviamente, è compreso anche il cercare di ascoltare quanto più possibile di quello che lei ha cantato. Gustandomi lo splendido cofanetto edito dalla Decca in cui sono raccolti tutti i suoi recital incisi in studio, mi sono imbattuta in quest'aria
che, ammetto la mia ignoranza, non avevo mai sentito prima.
Facendo qualche ricerca, scopro che proviene dall'opera Rosina (anche questa, mai sentita) di William Shield.
Ovviamente non c'è solo quest'aria, manche altri brani che io giudico più che piacevoli. Dalle mie ricerche, sembra che ne esista addirittura un'incisione completa su cui, neanche a dirlo, non vedo l'ora di mettere le mani.
Perdonatemi, ma non riesco ad incorporare la finestra per questo video, quindi sono costretta a pubblicarvi il solo link.
Ps. Mi scuso per la scarsità di post che pubblichiamo ultimamente su queste pagine. Purtroppo la situazione non migliorerà nell'immediato futuro, visto che il computer di Armida non sembra propenso a collaborare e io al momento sono presa da altre faccende. Avremmo tante idee per delle novità da proporvi e tanta voglia di scrivere, ma sembra che il fato, al momento ci sia avverso...
Vergogna Aspasia, vergogna!
Troppo presa dalla preparazione di nuovi post per il blog, mi ero dimenticata di pubblicare il DDT nei tempi previsti.
Chiedo umilmente perdono!
Sempre per la serie "ma perché si ostinano a fare Traviata, quando si potrebbe mettere in scena questo", oggi vi propongo un titolo relativo alla mia passione del momento. Dovete infatti sapere che da qualche mese mi sono fissata col il repertorio slavo. Quello di area ceco-slovacca. Per il russo aspetto tempi migliori. In sostanza per me il compositore del momento è non quello che voi potreste pensare, ossia il "banale" Dvorak che, e so che scrivendo questo stupirò molti, non ha scritto solo la Sinfonia dal nuovo mondo eMěsíčku na nebi hlubokém(il canto alla luna, per gli amici), ma anche delle interessanti composizioni sacre (tra cui un splendido Te Deum), sinfoniche e operistiche: Měsíčku na nebi hlubokém proviene dall'opera Rusalka, che è di gran lunga il suo titolo più noto, ma anche altre come Armida o Tvrdé palice, bensì il meno noto, ma da me preferitoBedřich Smetana. Dal suo catalogo ho scelto Libuse
L'odierna puntata del DDT, oltre a tenere lontano l'odiato bussetano, ci serve soprattutto per celebrare un grande traguardo. Nei giorni scorsi il blog operistico più diabolico del web ha raggiunto e superato le ventimila visite!
Le vostre diaboliche blogger colgono l'occasione per ringraziare voi lettori, che ci spingete a tenere viva questa pagina e a cercare di renderla sempre migliore. Grazie!
Per l'odierno DDT chiamo in causa un autore famoso, purtroppo, non per meriti propri, ma per presunte vicende extramusicali.
Sto parlando di Antonio Salieri.
Sarò io che mi cerco le rogne con cura, ma youtube (comunemento detto "il tubo", forse perché, per queste cose, non vale un tubo...) non conosce che questo in sottimpressione della celeberrima Mathilde von Guise del rispettabilissimo, incensatissimo, conosciutissimo signor Hummel.
Quando ho detto che avrei rovinato il compleanno a Verdi con tutti i mezzi a mia disposizione intentevo che gliel'avrei rovinato dall'inizio alla fine e sfoderando armi proibite.
E' con somma gioia che riprendo in mano questa specialissima rubrica, non fosse che per il gusto di rifilarvi questa rarità: ho trovato, infatti, che Fra Diavolo fosse un'opera troppo conosciuta per trovare qui lo spazio che merita Les diamants de la couronne dello stesso Auber. Purtroppo il web è un po' tiranno e tocca accontentarsi del poco che ho reperito.
BUON ASCOLTO!!!
BONUS TRACK. Avevo detto che Fra Diavolo non avrebbe occupato il posto da protagonista, non che l'avrei obliato del tutto. E lo ricordo perciò a mio modo, citando direttamente non Auber, ma Stanlio e Ollio. ;)