sabato 26 maggio 2012

Signori di fuori son già i suonatori: quello che la Rai ha in serbo per noi

O tutto o niente.
L'italica tv di solito è avara di opera(anche se l'altra sera c'era il Peter Grimes dalla Scala in diretta si Rai 5 ed io me ne sono dimenticata...).
Poi ogni tanto si sveglia e ci propone una scorpacciata.
Segnatevelo sul calendario: 3, 4 giugno e 7.









venerdì 18 maggio 2012

Si è spento Dietrich Fischer-Dieskau

Nel primo pomeriggio ho appreso la notizia della scomparsa del grande baritono Dietrich Fischer-Dieskau. Una gravissima perdita per il mondo della musica.

Il Diavolo Ascolta Mozart lo vuole ricordare così, semplicemente con la sua voce.




lunedì 14 maggio 2012

Una voce poco fa: Impresa solitaria “Se mai torno a’ miei paesi, anche questa è da contar” (Bologna, Italiana in Algeri, 13 Maggio 2012)

Avevo pensato a ben tre incipit per questa recensione, ma non al titolo: se l’abbondanza non ha mai fatto carestia, questa è l’eccezione che conferma la regola. Alla fine, ho scartato tutti e tre gli incipit e, come per magia, il titolo mi è comparso sui sopratitoli a teatro, rischiando che gridassi «Eccolo!» Così la prossima volta imparo a non preoccuparmi per le minuzie e attendere che la sorte faccia da sé. Dopotutto, col Gioak mi è sempre capitato così: andare a tentativi è l’unico modo per riuscire a fregarlo. E ce l’ho fatta anche questa volta. Nel mio piccolo, mi accontento.

sabato 12 maggio 2012

Per lui che adoro: Verdi e rimedi

DI NUOVO VERDI!
ANCORA VERDI!
SEMPRE VERDI!
Una volta, la mia concezione di "sempreverdi" era molto più innocua e riguardava, come mi hanno spiegato all'asilo, quelle belle piante che non perdono mai le foglie perché così gli uccellini infreddoliti vi si possono rifugiare.
Questa era la favoletta che passava a quei tempi.
Adesso, il concetto di sempre Verdi è diventato molto più pericoloso e riguarda LUI:
So che l'ho presa un po' da lontano, ma adesso vedrete che il campo si restringerà miracolosamente.
Non avrei nuovamente parlato di Verdi (che non se ne sentiva il bisogno) se stamattina Aspasia non mi avesse svegliato con la notizia "Si dice che Florez voglia debuttare Alfredo!" Ho visto il latte intorbidarsi...
"Diavolo! Diavolo! Diavolo!" ho pensato io con la solita compostezza (e questa imprecazione è dedicata a Auber e al suo capolavoro).
Adesso, quindi, ci toccerà forse anche Alfredo... Eh, ma non potevamo lasciare solo e abbandonato il Duca di Mantova, povero. Bell'altruismo!
Metto le mani avanti. Non che il Duca di Florez sia cantato male o che so io. La linea rimane sempre impeccabile, lui è incontrovertibilmente lo "Splendido", come gli hanno urlato alla Scala per la Donna del lago (così può fare il terzo fra la Divina e la Stupenda). Ciò non toglie che come interprete verdiano non mi quadri granché, ma, limitandoci per ora a un personaggio solo, questo parere può essere opinabile, benché non abbia mai sentito il Duca pienamente adatto alle sue corde e non so quanto con Alfredo le cose possano cambiare.
Queste mie impressioni forse sono imputabili a un "pregiudizio rossiniano" di fondo...
... fatto sta che è da una mezz'ora che continuo a vedermi un Rossini imbufalito che urla a Florez "PENTITI, SCELLERATO!" e Florez che ribatte "No, vecchio infatuato!" Speriamo solo che alla fine la disputa si risolva con soddisfazione di entrambi.

N.d.A(spasia)

Già da qualche tempo leggevo in rete di questa idea del debutto in Traviata. Speravo in una bufala... Poi, nei programmi dei concerti (di certo l'ha fatta a Londra qualche giorno fa, ma potrebbe averla cantata anche prima), ho visto comparire quella che per me e Armida è ormai nota come "L'aria del tagliaerba"
grazie a questo MAGNIFICO (mmm...) allestimento parigino di qualche anno fa (povero Jonas...).
Insomma. Gli indizi cominciano ad essere troppi. Se prima ci ridevo sopra, adesso inizio a preoccuparmi...

venerdì 4 maggio 2012

Cara immagine ridente: Favole rossiniane

Come comporre un'ouverture. Manuale pratico con parole e musica di Gioacchino Rossini (per cui, in teoria, dovrebbe trattarsi di un metodo affidabile)



Aspettate sino alla sera prima del giorno fissato per la rappresentazione. Nessuna cosa eccita più l'estro, come la necessità, la presenza di un copista che aspetta il vostro lavoro, e la ressa d'un impresario in angustie che si strappa a ciocche i capelli. A tempo mio in Italia, tutti gli impresari erano calvi a trent'anni. Ho composto l'ouverture dell'Otello in una cameretta del palazzo Barbaja, ove il più calvo ed il più feroce dei direttori mi aveva rinchiuso per forza, senz'altra cosa che un piatto di maccheroni, e con la minaccia di non poter lasciare la camera, vita durante, finché non avessi scritta l'ultima nota. Ho scritto l'ouverture della Gazza Ladra il giorno della prima rappresentazione, sotto il tetto della scala dove fui messo in prigione dal direttore, sorvegliato da quattro macchinisti che avevano l'ordine di gettare il mio testo dalla finestra, foglio a foglio, ai copisti, i quali l'aspettavano abbasso per trascriverlo. In difetto di carta da musica, avevano l'ordine di gettare me dalla finestra. Pel Barbiere feci meglio: non composi ouverture, ma ne presi una che destinavo ad un'opera semiseria, chiamata Elisabetta. Il pubblico fu arcicontento. Ho composto l'ouverture del Conte Ory stando a pesca, coi piedi nell'acqua, in compagnia del signor Aguado, mentre costui parlava di finanze spagnuole. Quella del Guglielmo Tell fu scritta in circostanze presso a poco simili. In quanto al Mosè, non ne feci alcuna.



E, come riporta la nota in calce nel mio volume delle Lettere del Gioak, questi consigli erano stati inviati a un artista esordiente dietro sua richiesta. Deve essere stato incoraggiante. :)