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domenica 14 aprile 2013

Una voce poco fa: La Clemenza di Tito

La clemenza di Tito è una delle mie opere preferite. La adoro letteralmente.
Non riesco ancora a capacitarmi di come il buon vecchio Wolfy sia riuscito a creare musica tanto sublime per sei (dico SEI) personaggio diversi. Perché, diciamoci la verità, nella gran parte delle opere, i due o tre ruoli principali vengono omaggiati delle melodie migliori, mentre le parti di fianco si prendono, se va bene, musica costruita solo grazie al mestiere dell'autore (e per questo, spesso, tagliata, a ragione, in molti casi). Non mi pare che questo avvenga per la Clemenza di Tito. Infatti, anche i ruoli minori (Publio, Annio e Servilia) hanno tutti almeno un momento di gloria solitaria, e le arie e duetti a loro assegnati sono, a mio avviso, superiori a quelli che altri autori hanno prodotto per i loro protagonisti. Basti pensare alla deliziosa aria di Servilia, S'altro che lagrime, una delle mie favorite del repertorio sopranile per la sua estrema eleganza, ma anche intensità.