domenica 10 agosto 2014

Signori di fuori son già i suonatori: ROF 2014

Stasera si inaugura la trentacinquesima edizione del Rossini opera festival e il mio entusiasmo è molto vicino allo zero.


I titoli, in realtà, sulla carta mi avevano anche attirato in principio, ma i cast mi hanno fatto passare qualsiasi voglia di partire alla volta di Pesaro e chissà se troverò la concentrazione adatta per seguire la radio.

Armida

Goffredo Ubaldo RANDALL BILLS
Rinaldo ANTONINO SIRAGUSA
Idraote e Astarotte CARLO LEPORE
Armida CARMEN ROMEU
Gernando e Carlo DMITRY KORCHAK
Eustazio VASSILIS KAVAYAS
Direttore CARLO RIZZI

Aureliano in Palmira

Aureliano MICHAEL SPYRES
Zenobia JESSICA PRATT
Arsace LENA BELKINA
Publia RAFFAELLA LUPINACCI
Oraspe DEMPSEY RIVERA
Licinio SERGIO VITALE
Gran sacerdote DIMITRI PKHALADZE
Un Pastore RAFFAELE COSTANTINI
Direttore WILL CRUTCHFIELD

Il barbiere di Siviglia

Il Conte d'Almaviva JUAN FRANCISCO GATELL
Bartolo PAOLO BORDOGNA
Rosina CHIARA AMARÙ
Figaro FLORIAN SEMPEY
Basilio ALEX ESPOSITO
Berta FELICIA BONGIOVANNI
Fiorello / Ufficiale ANDREA VINCENZO BONSIGNORE
Ambrogio ALBERTO PANCRAZI
Direttore GIACOMO SAGRIPANTI

La delusione peggiore (perché in quel titolo riponevo le più grandi speranze) è certamente  Armida. Perché? Perché Armida è un ruolo che, a mio avviso, necessita non solo di una brava vocalista, ma anche di un'interprete di grande carisma. La Romeu è una buona cantante ma... le manca del "di più" che la renda una primadonna. I tenori non sono malaccio, ma si poteva fare di meglio. poi c'è Siragusa, che io personalmente non reggo, ma sono affari miei.
Aureliano mi attira e non mi attira. E' ormai appurato che la Pratt e Spyres girino in coppia. Da punto di vista estetico non è una grande idea, mentre musicalmente siamo messi meglio. Io, però, pago ancora la delusione subita dalla Pratt (da cui mi aspettavo tantissimo) nel Ciro in Babilonia. Da quell'ascolto deludente dal vivo non riesco più ad apprezzarla come un tempo.
Alla fine la cosa più attraente mi sembra il buon vecchio Barbiere, che con un cast di minori pretese, ma giovane e valido (salvo Esposito, che è un altro di quelli che non reggo) potrebbe finire per essere la proposta migliore di questo festival.

Ascolteremo. E, forse, commenteremo.  

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