lunedì 4 marzo 2013

DDT: Una vita per lo zar

Quando ho detto che avrei rovinato il compleanno a Verdi con tutti i mezzi a mia disposizione intentevo che gliel'avrei rovinato dall'inizio alla fine e sfoderando armi proibite.
In questi giorni, alla faccia delle rughe del solito noto che di anni ne compie solamente duecento, si situa la ricorrenza dei quattrocento anni dall'ascesa al trono del primo zar Romanov, Michele (o Michail, per essere precisi), per cui era d'uopo, più che d'uopo, D'UOPISSIMO (visto che organizzazione? quando c'è da contestare Verdi arrivo addirittura a coniare nuovo superlativi!) dare il giusto risalto alla ricorrenza, non fosse che dubito di potervela fare presente quando verrà il momento di ricordare il quinto centenario... ma, col migliore ottimismo, vi do appuntamento al 2113. Intanto, festeggiamo in grande stile finché ne abbiamo le possibilità, perché rimango sempre dell'avviso che sia obbligatorio fare musica ogni volta che il caso lo richiede.
Del resto, non potevo certo fare dispiacere al mio amico Glinka, che si è disturbato a comporre un'opera che si adatta perfettamente alla ricorrenza!

E se qualche nostalgico sovietico mi fischierà come un canarino (il paragone è caro alla mia socia), lo rimando gentilmente al post dell'anno scorso in cui ho pubblicato la Kantata o Staline. Spero, così, di accontentare tutte le fazioni e, con sollievo, mi allontano dalla politica per dare libero corso alla musica.

BUON ASCOLTO!




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