"Bello e fatale un giovane/ offriasi al guardo mio", racconta Gilda a Rigoletto, riassumendo una fortunata situazione narrativa, romanzesca, drammatica, melodrammatica (poi anche cinematografica) dove per sedurre l'uomo non ha da ricorrere all'artificiosa prassi del corteggiamento, bastandogli un fascino particolare alimentato da un'aura di bellezza arcana, misteriosa, muta e disperata, forse anche un po' perversa.
lunedì 8 maggio 2017
Parola... Parolissima!: Bel Tenebroso
Non so da voi, cari lettori, ma qui diluvia, e sicuramente qualcuno ne riceverà ispirazione per leggere un romanzo riguardante un bel tenebroso.
"Bello e fatale un giovane/ offriasi al guardo mio", racconta Gilda a Rigoletto, riassumendo una fortunata situazione narrativa, romanzesca, drammatica, melodrammatica (poi anche cinematografica) dove per sedurre l'uomo non ha da ricorrere all'artificiosa prassi del corteggiamento, bastandogli un fascino particolare alimentato da un'aura di bellezza arcana, misteriosa, muta e disperata, forse anche un po' perversa.
"Bello e fatale un giovane/ offriasi al guardo mio", racconta Gilda a Rigoletto, riassumendo una fortunata situazione narrativa, romanzesca, drammatica, melodrammatica (poi anche cinematografica) dove per sedurre l'uomo non ha da ricorrere all'artificiosa prassi del corteggiamento, bastandogli un fascino particolare alimentato da un'aura di bellezza arcana, misteriosa, muta e disperata, forse anche un po' perversa.
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