A lungo, nei tempi antichi, la variazione è stata la modalità musicale più semplice e accessibile, dal "raga" degli Indiani al "nomos" dei Greci, che erano melodie fondamentali suscettibili degli interventi più diversi. Ma anche nella civiltà musicale moderna la variazione ha goduto vita prospera, a fianco di forme più complesse. Nell'opera il fenomeno è sempre stato improvvisatorio, sul corpo delle aria "con da capo" e delle cabalette; ma più tardi queste improvvisazioni sono state codificate e stampate, per uno studio ed un apprendimento dunque non più improvvisatorio.
Notevole anche la storia della variazione testuale: nelle varie rappresentazioni in sedi diverse i libretti cambiavano spesso connotati, un tempo, mediante tagli e aggiunte, e sempre per ragioni esecutive o di varia convenienza.
Nessun commento:
Posta un commento