Dal medio evo al concerto di Mozart e Paganini e oltre, è una forma che presenta e ripresenta varie volte un motivo principale e fondamentale, intercalato a passi sempre diversi e logicamente meno importanti nonché meno caratteristici.
Il rondò venne in auge anche nell'opera di Rossini e contemporanei conservandone il nome che allude alla brillantezza e al virtuosismo, ma in una forma meno rigida e più tipica dell'aria tardo classica e romantica.
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