Nell'aspetto del tipico, raggiante edonismo melodrammatico che ora serpeggia appena e ora invade senza pietà, la morale non manca tanto nel comico quanto nel drammatico: è l'accomodante apologia della società che emana dal classicismo metastasiano e anche rossiniano, l'amara denuncia del conformismo che sorge dai romantici italiani, l'avventurosa e promiscua catarsi che suggella il romanticismo wagneriano, l'acuta critica dei valori tradizionali che attanaglia l'opera contemporanea.
lunedì 19 ottobre 2015
Parola... Parolissima!: Morale
Le favole che ci leggevano da bambini avevano una morale. L'opera non è da meno.
Nell'aspetto del tipico, raggiante edonismo melodrammatico che ora serpeggia appena e ora invade senza pietà, la morale non manca tanto nel comico quanto nel drammatico: è l'accomodante apologia della società che emana dal classicismo metastasiano e anche rossiniano, l'amara denuncia del conformismo che sorge dai romantici italiani, l'avventurosa e promiscua catarsi che suggella il romanticismo wagneriano, l'acuta critica dei valori tradizionali che attanaglia l'opera contemporanea.
Nell'aspetto del tipico, raggiante edonismo melodrammatico che ora serpeggia appena e ora invade senza pietà, la morale non manca tanto nel comico quanto nel drammatico: è l'accomodante apologia della società che emana dal classicismo metastasiano e anche rossiniano, l'amara denuncia del conformismo che sorge dai romantici italiani, l'avventurosa e promiscua catarsi che suggella il romanticismo wagneriano, l'acuta critica dei valori tradizionali che attanaglia l'opera contemporanea.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento