Nei melodrammi di concezione cortigiana il testo del libretto poteva finire con una breve scena, detta appunto licenza, in cui un innominato personaggio prendeva congedo dal teatro cantando un recitativo o un recitativo e un'aria di tono alquanto untuoso, rivolgendo elogi ad un personaggio di spicco dell'ambiente in cui avveniva la rappresentazione.
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