lunedì 21 luglio 2014

Parola... Parolissima!: Ballata

La cultura italiana, già inventrice della ballata monodica e polifonica in epoca medievale, riscopre la ballata in epoca romantica accogliendola dalla cultura d'Oltralpe; e subito, oltre che alla poesia, l'affida al melodramma che ne fa uso musicale abbastanza preciso: si chiama ballata quell'assolo vocale che assomiglia  alla romanza, e quindi suona semplice nella forma e nella linea di canto, commosso e nostalgico, ma di regola racconta, espone una storia spesso triste e lacrimosa, a volte allegra e brillante.
Di esempi, anche qui, ne abbiamo in abbondanza, tra più e meno noti.
Io personalmente, se penso alla ballata, vi associo per prima cosa "Lucrezia Borgia", in cui Maffio Orsini canta "Il segreto per esser felici".


Sono ballate anche "Questa o quella" del "Rigoletto" o "Volta la terrea" de "Il ballo in maschera", oppure quella si Senta nell'Olandese volante.

Io però vorrei ricordare un'opera che io amo molto, ossia "Linda di Chamounix", in cui Pierrotto canta l'adorabile "Per sua madre andò una figlia".


Nessun commento:

Posta un commento