Non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Questa deliziosa signora impellicciata non è qui solo per fare bella figura e per rimediare con le sue superbe apparenze ai luoghi in cui il mio modesto scritto farà acqua da tutte le parti, ma, essendo stata una delle più famose primedonne dell'inizio del secolo scorso, è venuta per cantare.
Vi autorizzo a tenervi forte (o a rallegrarvene, se siete suoi fans).
La signora, se non l'aveste riconosciuta, è Conchita Supervia, popolarissimo mezzosoprano d'ispaniche origini vissuto fra il 1895 e il 1936. Nella Grande Enciclopedia della Musica Lirica, vol. 4, alla pagina 1184 si è osato scrivere che questa donna fosse "dotata di voce di timbro molto chiaro, sopranile (Lauri-Volpi parla di lei come di un 'soprano lirico che, per limitata estensione, si diede al repertorio del mezzosoprano nelle parti agili')" e che "la Supervia eccelleva per la flessibilità e la duttilità del suono, per la tecnica ragguardevole, per l'eleganza e la raffinatezza scenica. I numerosi dischi incisi, e soprattutto le arie rossiniane, fanno scrivere al Kenyon che 'altre cantanti possono aver avuto una tecnica migliore, ma nessun'altra si è trovata così completamente a proprio agio nel repertorio rossiniano, né è riuscita a inforndergli tanta vivacità, grazia ed espressività'".
E adesso vediamo.
Cominciamo con questa povera Italiana in Algeri (Ai capricci della sorte)...
... proseguiamo con un'immancabile Rosina (Una voce poco fa)...
... e chiudiamo in gloria con Cenerentola (Nacqui all'affanno).
E ora, spero che vi sia bastato e che abbiate imparato la lezione. :)
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