lunedì 1 giugno 2015

Parola... Parolissima: Aria aggiunta

A chi non è mai capitato di fare qualcosa, portare a termine il lavoro/progetto e poi, magari mesi o anni dopo, accorgervi che c'è qualcosa che non va, o che magari manca qualcosa, e quindi rimettervici mano?
Lo fanno anche i compositori e in queste occasioni spesso ci troviamo di fonte a dei casi di aria aggiunta.


La storia del melodramma è piena di ripensamenti, rifacimenti, adattamenti, tagli ed aggiunte.
Ed è proprio di aggiunte che oggi vi parlo. Si tratti di ripensamenti generali dell'opera, di versioni in una lingua diversa, o di adattamenti per incontrare meglio i gusti e le esigenze di una primadonna, è capitato spesso che i compositori scrivessero nuove arie da aggiungere ad un'opera già conclusa, e che magari era anche già stata eseguita in pubblico. Ed è anche capitato che l'aggiunta diventasse poi il brano più famoso dell'opera, e magari l'unico a restare nel repertorio come brano da concerto mentre l'opera cadeva nel dimenticatoio.






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