mercoledì 7 dicembre 2011

Il grammofono: L'occasione sprecata ossia Don Giovanni

Eccoci qui. L'evento tanto atteso (ma anche no...) si è consumato e adesso sono qui a tirare le somme con le immagini della serata ancora fresche nella mia mente. 
Partiamo dalla regia, così mi tolgo qualche sassolino dalle scarpe: E' ORA DI FINIRLA!!!
Non ne posso più di questi registi pseudo geniali che spadroneggiano nei teatri d'opera neanche fossero degli dei discesi in terra ad aprire gli occhi a noi poveri spettatori imbecilli e ad imporre le loro visioni (nella maggior parte dei casi) assurde dei melodrammi ai cantanti. BASTA! Se Carsen (e con lui moltissimi colleghi) è convinto del fatto che Da Ponte spieghi male la vicenda di Don Giovanni nel suo libretto, ne scriva uno nuovo e la smetta di manipolare quello esistente! Dov'è il rispetto per l'autore?! Dov'è il rispetto per una costruzione geniale (e il libretto del Don Giovanni, con buona pace dei cari registi, lo è) che per secoli ha affascinato centinaia di migliaia di spettatori?!  Trovo inammissibile che al giorno d'oggi, per capire quello che sta succedendo in scena, il pubblico sia costretto a leggere pagine e pagine del programma di sala in cui il regista spiega la sua visione, che a suo avviso dovrebbe essere chiarificatrice! Se ha bisogno di ulteriori spiegazioni non è chiarificatrice per niente! Spesso ci si barrica dietro alla scusa che "la musica di Mozart (o dell'autore di turno) vada da un altra parte". Ebbene, se all'epoca ha deciso di adottarlo, si vede che libretto gli andava bene così...
Non starò qui ad elencare le trovate, alle volte assurde, alle volte del tutto inutili, che si sono susseguite sulla scena, darei troppo immeritato spazio a questi moderni despoti teatrali che fanno solo del male a quest'arte.
Veniamo ora al canto.
Anche da questo punto di vista la serata non è stata delle più esaltanti.
L'attesissima Anna Netrebko si è comportata bene, ma non benissimo. La voce è splendida, ma quando sale perde il suo smalto, ogni tanto (in particolare nel primo atto) l'intonazione oscilla e le prese di fiato sono un po' troppo frequenti, ma in generale, tiene. Cerca di sfumare e di interpetare: a volte ci riesce, altre va a vuoto e risulta monotona. L'indiscusso carisma la "salva" e le sua prova, a conti fatti, risulta discreta (ma da una delle primedonne del momento, obiettivamente, ci si aspetterebbe di più).
La cantante di casa, Barbara Frittoli si è dimostrata il miglior elemento del cast. La voce, di timbro piacevole e ben emessa, si piega ad una resa del personaggio (cavallo di battaglia del soprano) molto coinvolgente. L'unico appunto si potrebbe fare su qualche grave leggermente traballante, ma la prestazione resta comunque splendida (e in miglioramento rispetto alla comunque ottima prova offerta nell'HD dal Met, sempre in Donna Elvira).
Zerlina (Anna Prohaska) è stata decisamente la peggiore della serata. Batti, batti insipido e Vedrai carino pieno di errori: intonazione, gravi sguaiati, acuti metallici, recitativi parlati... Non ci siamo proprio...
Vocalmente molto buono il Don Giovanni di Peter Mattei che sfoggia una voce bella e calda e una buona emissione. La dizione è corretta e solo nella travolgente Fin ch'han dal vino perde leggermente il filo del discorso. Peccato però che il suo Don sembri poco un diabolico seduttore e molto di più un bonaccione, un Figaro rossiniano. Ciò nonostante i copiosi applausi ricevuti sono stati più che meritati.
Terfel, presta a Leporello una voce arida di colori, a tratti con suoni fissi, e la definizione del personaggio non mi convince del tutto (ma forse la colpa non è del tutto sua). Ricordo sue interpretazioni precedenti più di mio gusto: forse Mozart non rientra più nel suo repertorio ideale.
Masetto (Štefan Kocán), pur meno disastroso, è degno compagno dell'amata Zerlina. Dovrebbe essere un GIOVANE sposo, non un'orco con voce cavernosa.
Giuseppe Filianoti fatica enormenente nei panni di Don Ottavio. La voce è tirata, gli acuti  sono rigidi e fibrosi e l'intonazione sembra un miraggio; mancano la nobilà e l'eleganza del personaggio. Se Dalla sua pace non brilla per intensità, Il mio tesoro è un vero e propro calvario. A sua parziale discolpa va detto che Baremboim adotta adotta un tempo forsennato che lo manda letteralmente in crisi nelle agilità.  
Molto buono, infine, il Commendatore di Kwangchul Youn.
Baremboim arriva in fondo abbastanza bene, ma con scarsissima ispirazione.

Per concludere, una piccola considerazione: la Scala si fregia, a torto o a ragione, di essere il più grande teatro d'opera al mondo. Quindi, l'inaugurazione della sua stagione dovrebbe portare in scena quanto di meglio offra il panorama operistico contemporaneo. Servono le grandi voci, una grande bacchetta, coro e orchestra tirati a lucido e un titolo che possa consentire agli interpreti di mettere in mostra il meglio di se. Stasera è successo questo? Non credo. Il titolo scelto non dimostra eccessiva fantasia (anche perché si è visto alla Scala poco più di un anno fa, se non sbaglio), ma non si può negare la presa che quest'opera ha sul pubblico. Abbiamo avuto una primadonna di grido, che forse, però, non è stata impiegata nel suo ruolo migliore ( in quel caso ci sarebbe voluta una scelta più "coraggiosa" e originale; ad esempio Iolanta...). Stesso discorso vale per il direttore. Si dirà che in origine era prevista un'altra opera (la Netrebko, anni fa, aveva firmato per Lucia di Lammermoor, salvo poi toglierla dal proprio repertorio), ma, visto che comunque per allestire questa non si è certo andati al risparmio, non si poteva fare qualcosa di meglio? E' quindi l'evento "prima alla Scala" ridotto alla sola mondanità? L'obiettivo non è più mostrare il teatro al massimo del suo splendore? E' questo il meglio possibile per la Scala? Io non credo proprio. Poche settimane fa sono stata alla Scala e ho assistito ad uno spettacolo che su queste pagine ho definito storico. QUELLO era un evento! Se ci si è riusciti in novembre, perché a dicembre è impossibile? Visto che le possibilità ci sono si poteva e si DOVEVA fare di meglio. 
Resta l'amaro in bocca.

14 commenti:

  1. Pensavo che la serata inaugurale della stagione operistica della Scala fosse un avvenimento da far storia. Mi sono ricreduto questa volta, uno spettacolo del genere lo si può vedere, ed ascoltare molto meglio, in tanti teatri di provincia con compagnie di giro....

    Per il resto se bastano quattro finti fondali mobili per far scena.... Siamo scesi molto in basso.

    Per quanto riguarda la compagine lirica. e la direzione orchestrale, si può far molto di meglio.
    Rossana.

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  2. Hai perfettamente ragione. Siamo proprio scesi in basso...
    Grazie della visita!

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  3. Grazie davvero per questa bella recensione, che quoto in pieno. Io personalmente sono indignata.

    Sulla mia bacheca facebook stamattina ho scritto: "E adesso mi aspetto che Mozart esca dalla sua fossa comune, si spazzoli la logora giacchetta e vada a dare una tarellata di botte al regista del Don Giovanni di stasera. Credo che non solo si sia rivoltato nella tomba, ma sia già in marcia verso Milano con un randello in mano..."

    E ancora: "Di queste provocazioni inutili non se ne può più, sviliscono gli artisti e l'arte. Tutta la mia solidarietà alla poveretta costretta a questo pur di lavorare. Tutte le cantanti dovrebbero ribellarsi ed esecrare questo schifo. Una regia VERGOGNOSA in tutti i sensi. Basta con questi modernismi, l'opera non ne ha bisogno. Svilire un'opera meravigliosa con questi mezzucci è più che riprovevole, è stupido. La povera Frittoli in sottoveste quasi tutto il tempo, poi... Questi registi sono sadici e hanno anche pessimo gusto. RIBELLIAMOCI A QUESTO MODO DI FARE OPERA! E diciamolo forte e chiaro, finalmente: BASTA CON QUESTE OPERAZIONI registiche che riprendono modi di far teatro vecchi di cinquant'anni e già brutti al loro apparire! I cantanti in smoking di Armani con la spada in mano facevano ridere e rovinavano l'effetto musicale... Grandi musicisti costretti a collaborare questa farsa... E' UNO SCANDALO!!!"
    (all'inizio alludevo alla scena di nudo, ecco il link alle foto: http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/12/07/foto/scala_va_in_scena_un_nudo_integrale-26262896/1/)

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  4. Io non butterei tutto. Per quanto riguarda la regia,sinceramente pensavo peggio e invece qualche scena mi è parsa azzeccata ed efficace. I cantanti non erano del tutto all'altezza, in particolare don Ottavio mi ha fatto soffrire tutto il tempo e Donna Elvira, pur avendo una certa pienezza di voce, era frequentemente crescente nell'intonazione.Barenboim ha dilatato un po' i tempi però c'era una certa cura del suono. Questa la mia opinione. Certo, se pensiamo a Muti e Strehler...
    Laura,-

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  5. @Ines: Mi fa piacere leggere di altri che la pensano come me. Chissà cosa avrebbe detto Mozart dello spettacolo di ieri sera? Spesso si sente dire anche anche lui avrebbe appezzato, però in fondo per l'epoca era un innovatore. Io, se fossi un autore o un librettista, sinceramente preferirei che l'idea che io ho proposto fosse rispettata. Purtroppo, però, il nostro amato Salisburghese difficilmente si farà vivo per dirci la sua, quindi resteremo con questo dubbio... Mi pare superfluo dire che il nudo proposto da Carsen era del tutto inutile.
    Visto che hai parlato di Facebook, faccio presente che questo blog ha un sua pagina sul social network. Al momento è ancora in fase embrionale perchè io e l'altra persona che scrive su questo blog al momento siamo molto impegnate e preferiamo tenere aggiornato il blog, ma contiamo di poter migliorare anche quell'aspetto in tempi brevi.
    @Laura: posso chiederti quali sono i passaggi che più ti hanno convinta? Pur restando ferma sulle mie impressioni, sarei curiosa di capire cosa ha portato altri spettatori a pensarla diversamente da me.
    Lasciamo stare Muti e Strehler. Per quanto io li apprezzi, fanno parte del passato, che va certamente ricordato e, se si vuole, preso ad esempio, ma niente di più. Preferisco pensare piuttosto al presente e soprattuto al futuro e a cosa si potrebbe fare per renderlo il più positivo possibile.
    Grazie ad entrambe per la visita!

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  6. ...ops, volevo dire Donna Anna e non Donna Elvira!La Frittoli non era malissimo anche se una certa decadenza della voce un po' c'è....ribadisco che don Ottavio era molto,molto insicuro, poco intonato e poco gradevole.
    Per quanto riguarda la regia e le scene devo dire che il momento della festa mi è piaciuto e anche l'apparizione del Commendatore nel palco reale.Anche i giochi di specchi non erano male. Il nudo non mi sembrava invece giustificato. Musicalmente,per quanto riguarda la direzione, non ho sentito strafalcioni, a parte un po' di lentezza o al contrario super velocità in alcuni punti.Ripeto che versioni migliori ce ne sono state però anche buttare via tutto non mi sembra giusto!
    Laura,-

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  7. Il regista è semplicemente un cretino.... come lo sono chi gli da retta, un vero Direttore e Concertatore d'orchestra come è Muti sapete che fine avrebbe fatto fare a questa regia??Ero alla Scala nel 1987 e 1988, quello si che era un capolavoro....Carsen Buttati in canale

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  8. Ok, siamo tutti amareggiati. Ma una cosa positiva c'e'. Con l'occasione ho scoperto questo bellissimo blog!
    Grazie,
    Arianna

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  9. @Laura: Concordo sulla voce della Frittoli in "fase calante", nonostante abbia solo 44 anni. Resta comunque, a mio avviso, una cantante di valore e che si sa gestire, vocalmente e scenicamente, al meglio.
    Ho rivisto i passaggi che mi hai segnalato. Continuano a non convincermi, ma è indubbio che su questo pesi in maniera decisa il gusto personale. Grazie ancora dei commenti!
    @Anonimo: Onestamente non saprei quanto, al giorno d'oggi, i direttori possano avere voce in capitolo sugli ambiti registici. Purtroppo temo che sia più probabile il contrario... Certo, la personalità di Muti (che può piacere o non piacere, ma è innegabile) si faceva sentire eccome... Ho visto il Don Giovanni a cui ti riferisci, ma purtroppo solo in dvd. Dev'essere stato uno spettacolo magnifico: ti invidio molto!
    Il canale sarebbe interessante, ma se volesse dimostrarsi innovatore fino in fondo, dovrebbe tentare qualcosa di più ardito. Non so... Farsi un giro in loggione ;). Grazie della visita!
    @Arianna: Sai, l'amarezza è legittima, se si è rimasti delusi. L'importante, però, è tirasi su con un pò di buona musica. Non di solo Carsen vive l'opera! Visto che ti è piaciuto questo blog, spero tu continui a leggerci! Ciao!

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  10. Nei teatri italiani di oggi si sentono alcune italianissime voci che non avrebbero sfigurato al confronto: certo, se poi dopo la seconda nota ben cantata della loro vita evitassero di farsi trascinare in repertori al di fuori della loro portata, credo che ne guadagnerebbero sia le nostre orecchie che le loro longevità artistiche. Ma oggi la parola “repertorio” vuole solo dire “catalogo di ruoli che riesco in qualche modo a portare in fondo” e questo crea storture irrimediabili…

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  11. Hai perfettamente ragione sul discorso del repertorio. Mi riprometto di tornare sull'argomento a breve, perché si tratta di una tematica a cui tengo molto.

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  12. Gentile Aspasia,
    Le confermo che il Don Giovanni diretto da Muti è stato MEMORABILE, una delle esperienze più belle della mia vita, chissà se un giorno avremo il privilegio di rivederlo... Intanto accontentiamoci del DVD

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  13. Visto che tutti rimpiangiamo quel benedetto Don Giovanni di Muti (anch'io che purtroppo l'ho visto [e rivisto e rivisto e rivisto] solo in DVD), vorrei rimarcare un fatto a mio avviso rivelatore.
    Ieri passavo davanti a un'edicola e, su un enorme cartonato, leggo la scritta "Don Giovanni alla Scala. DVD". Ed era proprio il Don Giovanni diretto da Muti. Visto l'orrore della prima di quest'anno, far uscire un'edizione speciale del Don Giovanni "rivale" (se rivalità ci può essere visto che quello vecchio batte clamorosamente il recente) non è solo una trovata per aumentare le vendite vista la "febbre da prima" che ci colpisce ogni anno in questo periodo, ma anche il segno di una triste nostalgia...

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  14. Armida Bravissima,
    davvero una triste nostalgia, oltre ad aver visto alla Scala quello di Muti due volte, mi sono recato a Vienna a Gennaio 2010 e ho assistito alla Staatoper al Don Giovanni diretto di Fisher, ottimo allestimento, Direttore molto esperto, buona la regia, bravi i cantanti. Se quell'iconoclasta di Carsen avesse fatto un decimo sarebbe stato un bello spettacolo, ma il poveretto si crede di essere chissà chi mentre non si rende conto di essere un minorato.

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