lunedì 10 ottobre 2011

Il tacchino furioso (farsa agreste tragi-comica in quattro atti per mezzosoprano da tre ottave e mezza)

voce recitante: Cecilia Bartoli (& Friends)

ATTO PRIMO
La scena si finge in amena fattoria al limitare del Seicento. Sulla sinistra della scena, si scorge una modesta ma linda capanna con aia curata. Sulla destra, delizioso scorcio alpino con immancabile ruscelletto d’acqua pura e freschissima (N.d.A.rmida: mai una volta che in un libretto siano brutti, sporchi e cattivi. Ci sono i registi per rimediare).



Ouverture (si dia inizio alle danze!)






Una ricciuta pastorella, deliziosissima creatura, garbata, dolce e virtuosa, fa capolino dalla modesta ma linda capanna, si bea ai dolci raggi del sole primaverile e, sospirosa, raccoglie i simpatici animaletti nell’aia curata per condurli al pascolo.










La pastorella, tuttavia, si mostra fin da subito distratta. La bella è infatti innamorata di un giovane pastore, di cui attende con impazienza l’arrivo. Si distrae cogliendo ridenti margherite, che poi sfoglia nella speranza di un responso favorevole, d'amore eterno. (N.d.A.rmida: ma che cavolo! Sono due spiantati nullatenenti! Questa tormenta le margherite anziché far soldi! INCOSCIENTE!!!)







Il giovane pastore arriva, puntualissimo e anzi in anticipo (N.D.A.rmida: si vede che non sono ancora sposati...), per il grande desiderio di abbracciare la sua ricciuta pastorella. Insieme, i due sognano un roseo futuro, allietato da molta prole.







Prima di allontanarsi con la morte nel cuore (N.d.A.rmida: la morte nel cuore? Ma si rivedranno di lì a qualche ora!), il giovane pastore invita la ricciuta pastorella al ballo in paese, a conclusione della festa patronale. Ella acconsente: sarà un piacevole momento di svago e di gioia, per dimenticare per qualche istante la crudele vita di stenti e disagi.









Nessun commento:

Posta un commento