Oggi dovrebbe essere uno dei giorni più cupi per il mondo dell'opera (difatti non è che fuori ci sia un sole che spacca le pietre... Nuvoloso, nebbioso, umido e freddo: e dovremmo essere felici della vicinanza del Natale?): si celebra oggi la ricorrenza della scomparsa del più grande compositore di tutti i tempi, il nostro amato Wolferl.
Ora dovrei struggermi in singhiozzi, ma non ci penso nemmeno, perché credo che il nostro eroe avrebbe preferito essere ricordato con allegria piuttosto che coi musi lunghi, perciò, per non sbagliare, ho scelto una serie di brani che mi aiutino ad entrare nello spirito di un epitaffio che non sia proprio da spargere d'amaro pianto.
Anzitutto, bando ai piagnistei con un pensiero che potrebbe essere confortante: a parte il cenotafio nel cimitero di St. Marx, una vera e propria tomba di questo povero uomo non c'è. Come dire, la pegola infinita che l'ha perseguitato in vita, ha avuto la meglio anche in morte.
Così pensano tutti.
Invece, nel corso degli anni e di attente meditazioni, sono giunta ad una conclusione: la tomba non c'è perché non c'è mai stata.
Chi ci vieta di pensare, come fanno tutti i fan di Elvis Preasley, Jim Morrison e il più recente Michael Jackson che anche il nostro imparruccato settecentesco in realtà sia vivo e vegeto (ancora adesso, si capisce!) e si sia finto morto per sfuggire alle pressioni insistenti del mercato, agli affanni della competizione o, più semplicemente, ai fastidi che gli procurava la moglie? Non può essere che Wolferl abbia deciso di chiudere baracca e burattini (metafora in onore delle marionette salisburghesi) non perché satollo del successo che aveva così forsennatamente inseguito, ma perché stufo della consorte? Dopotutto, lui voleva sposare sua sorella Aloysia, celebre virtuosa, mica una Constanze qualsiasi!
Nonostante gli ultimi anni di vita tristi e in ristrettezze, Wolferl aveva dimostrato anche uno spirito di burla che ora è rimasto come un'(esagerata) antonomasia. Chi ci vieta di pensare che questo sia stato il suo scherzo supremo?
Per cui, mentre noi lo piangiamo morto, dovremmo piangerlo disperso... Disperso in un'isola caraibica a giocare a carte con Jim e Michael e in attesa di altre leggende talmente ostinate ad essere leggende da aver deciso di diventare immortali. Buona fortuna, Wolferl!
Ora dovrei struggermi in singhiozzi, ma non ci penso nemmeno, perché credo che il nostro eroe avrebbe preferito essere ricordato con allegria piuttosto che coi musi lunghi, perciò, per non sbagliare, ho scelto una serie di brani che mi aiutino ad entrare nello spirito di un epitaffio che non sia proprio da spargere d'amaro pianto.
Anzitutto, bando ai piagnistei con un pensiero che potrebbe essere confortante: a parte il cenotafio nel cimitero di St. Marx, una vera e propria tomba di questo povero uomo non c'è. Come dire, la pegola infinita che l'ha perseguitato in vita, ha avuto la meglio anche in morte.
Così pensano tutti.
Invece, nel corso degli anni e di attente meditazioni, sono giunta ad una conclusione: la tomba non c'è perché non c'è mai stata.
Chi ci vieta di pensare, come fanno tutti i fan di Elvis Preasley, Jim Morrison e il più recente Michael Jackson che anche il nostro imparruccato settecentesco in realtà sia vivo e vegeto (ancora adesso, si capisce!) e si sia finto morto per sfuggire alle pressioni insistenti del mercato, agli affanni della competizione o, più semplicemente, ai fastidi che gli procurava la moglie? Non può essere che Wolferl abbia deciso di chiudere baracca e burattini (metafora in onore delle marionette salisburghesi) non perché satollo del successo che aveva così forsennatamente inseguito, ma perché stufo della consorte? Dopotutto, lui voleva sposare sua sorella Aloysia, celebre virtuosa, mica una Constanze qualsiasi!
Nonostante gli ultimi anni di vita tristi e in ristrettezze, Wolferl aveva dimostrato anche uno spirito di burla che ora è rimasto come un'(esagerata) antonomasia. Chi ci vieta di pensare che questo sia stato il suo scherzo supremo?
Per cui, mentre noi lo piangiamo morto, dovremmo piangerlo disperso... Disperso in un'isola caraibica a giocare a carte con Jim e Michael e in attesa di altre leggende talmente ostinate ad essere leggende da aver deciso di diventare immortali. Buona fortuna, Wolferl!
E' così, senza ombra di dubbio....nessuno ci vieta di sognare :))
RispondiEliminaAdesso il problema è capire in quale isola è andato XD
RispondiEliminaSarà a Barbana con fra Fulgenzio ! XD
RispondiEliminaIo sono stata mille volte a Barbana e non l'ho mai visto... Urge ispezione approfondita!
RispondiEliminaSpero per lui che non sia a Barbara. L'ultima che ci è andato mio fratello, è tornato a casa sconvolto perché aveva visto un assatanto... Anche se devo rilevare che il fanciullo ha pegola e li trova tutti lui...
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