Forse gli appassionati non saranno impazziti per le voci, forse fra qualche mese nessuno si ricorderà più l'allestimento, ma di certo qualcosa di buono questo Don Giovanni l'ha portato. Secondo quanto riporta Repubblica:
"Il Don Giovanni diretto da Daniel Barenboim che ha aperto la stagione lirica della Scala di Milano ha fatto il boom anche su Rai5, che ha trasmesso l'opera in diretta. La media della trasmissione, iniziata alle 17.45, è stata di 428mila spettatori con uno share del 2.02 per cento. Il picco di ascolto è arrivato alle 21.38, alla fine dell'opera, con 554.731 telespettatori, mentre il picco di share è stato alle 18,06 con il 3.6 per cento. Rispetto alla media di rete - che nel prime time raggiunge i 77mila spettatori - si tratta di un incremento del 550 per cento."
Direi che i dati sono notevoli e a questo risultato vanno aggiunti anche gli spettatori che hanno seguito la diretta dai cinema!
Io ho sempre avuto un'idea in mente: che l'opera sia tanto bistrattata perché è profondamente sconosciuta. Questo è un dato di fatto assolutamente ovvio. Meno ovvio è che, quando l'opera viene trasmessa in televisione, ottiene sempre un buon successo. Va bene, Don Giovanni è un titolo popolare, però già il fatto che gente che di solito snobba la musica si fermi un attimo a guardare è un segno buonaugurante per una "rinascita". Dopotutto, ci sono quelli che sostengono che non ci sarebbe stato Risorgimento senza l'opera, per cui sminuire il significato dell'opera è di per sé assurdo. Bando ai discorsi nazionalistici (sono troppo arrabbiata con l'Italia per il modo in cui tratta l'arte di cui rivendica i natali senza poi fare nulla per incentivarne la diffusione per soffermarmi su un panegirico [potrei fare lo stesso discorso per la cultura in generale, giusto ieri vedevo un servizio sugli affreschi a pezzi della villa di Poppea a Pompei, ma come vedete è già la seconda parentesi che apro]), quello che voglio dire è che non è possibile che ci si fermi, colpiti da sindrome di Stendahl, davanti al Va' pensiero e poi si disdegni qualcosa di molto più sublime come una messa mozartiana. Era un esempio a caso, i gusti sono gusti e non è detto che un verdiano possa trovare gradevole il Salisburghese. Però io credo che sia la santa ignoranza a far volgere le spalle a musiche meno famose, così, per partito preso, per una naturale diffidenza verso qualcosa di ignoto. Uno spazio maggiore alla musica classica servirebbe a vincere le ritrosie, ma è inutile che lo dica io, se quelli che dovrebbero porsi il problema non lo affrontano nemmeno...
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