sabato 6 agosto 2011

Ouverture: la follia Mozartiana

È con immensa gioia che la Aspasia e Armida vi danno il benvenuto nel loro scanzonato (e scalcinato) blog dedicato alla musica dei tempi d’oro: la lirica.
Insieme analizzeremo i capolavori dei compositori più o meno grandi e conosciuti, vizi, stravizi e performance dei cantanti, siano essi debuttanti o vecchie glorie, e pregi, difetti e capolavori dei direttori d’orchestra. Ma non ci limiteremo a questo: faremo recensioni di spettacoli visti dal vivo e criticheremo o approveremo tutto quello che riusciremo ad ascoltare, nell’arco di 365 giorni, alla radio e in rete (anche perché dalla televisione c’è poco da sperare…), commenteremo dischi di recente uscita o di incisioni storiche mettendo anche a confronto alcuni brani. In più, come potrebbero mancare approfondimenti sui nostri cantanti preferiti, siano essi in carriera o già pensionati?
Una piccola precisazione: non siamo delle esperte né ci atteggiamo come tali, siamo semplicemente delle appassionate che si divertono ad esprimere pareri su tutto quello che ruota attorno all'opera senza curarsi dei giudizi altrui e che riportano i loro discorsi sulle pagine di un blog col duplice intento di conservarne la memoria (gli antichi c'erano arrivati: “verba volant, scripta manent”) e renderne partecipe il circondario.
Noi siamo praticamente sempre d'accordo. Questo non significa che ci siamo imposte una linea editoriale da seguire, tutt'altro: semplicemente disponiamo di un unico neurone che usiamo “a mezze” (e meglio mezzo che nessuno) :).
Amiamo i grandi del passato, ma non siamo delle passatiste: secondo noi ci sono ancora dei validi motivi per andare a teatro (e infatti continuiamo a farlo).
Siamo inoltre delle critiche spietate (altroché, delle vere arpie!) ma ammettiamo anche candidamente di avere delle preferenze per certi artisti (e di stravedere per alcuni) come di non gradirne altri, però non siamo sorde: non critichiamo o esaltiamo per partito preso, anche se ai nostri beniamini tendiamo a perdonare qualche “peccatuccio” che commesso da altri ci avrebbe fatto storcere il naso.
Amiamo che i libretti siano rispettati e quindi le regie tradizionali; ciò nonostante non stronchiamo per principio le innovazioni, purché sensate (se poi però i registi vanno a cercarsele non è colpa nostra se li stronchiamo: ci costringono :) ).

ISTRUZIONI PER L'USO: siccome per noi parlare d'opera (e di chi “la fa”) è parte della quotidianità, spesso ci riferiamo a cantanti e direttori (ma anche compositori) con soprannomi o abbreviativi di nostra creazione o presi in prestito da altri. 

Ed ecco a voi le nostre rubriche:
  • Una voce poco fa qui a teatro risonò: recensioni degli spettacoli che abbiamo visto dal vivo (per quel poco che le nostre finanze ci consentono)
  • Il grammofono : commenti su spettacoli ascoltati alla radio, in streaming su internet o alla televisione. Se ci sarà possibile (siamo donne mooolto impegnate) cercheremo di creare un post a inizio trasmissione da aggiornare in tempo reale.
  • Udite oh rustici! : le nostre opinioni su cd e dvd di recente uscita
  • Per lui che adoro: notizie e commenti sugli artisti contemporanei che, a nostro avviso, valgono la trasferta. Intendiamoci, non sarà una serie di panegirici, anzi :). Questa rubrica sarà dedicata a personaggi cha amiamo e che ovviamente tendiamo ad esaltare, ma in conformità col nostro spirito diabolico andremo anche a pungolarli sui loro difetti .
  • Rivolgete a lui lo sguardo: raffronto tra diverse esecuzioni di uno stesso brano
  • MTV – Masetto Television: video dalla rete che hanno catturato la nostra attenzione
  • Questa o quella, per me pari sono: raffronto tra brani che si assomigliano. Perché, come dice mio padre, “le note sono sette”
  • Ne' giorni tuoi felici, ricordati di me: ricorrenze legate alla musica e a chi “la fa”
  • Signori di fuori son già i suonatori: eventi che si svolgeranno prossimamente in teatri e sale da concerto
  • Vi ravviso, oh dischi ameni: le registrazioni che hanno fatto la storia
  • Ah quando, per esempio, cantava Caffariello: artisti storici, ormai “in pensione”
  • Benedette queste carte: quale melomane, una volta o l'altra, non si è soffermato a riflettere sulla fragilità, anzi, in certi casi, assurdità, di certi libretti? In questa rubrica passeremo in rassegna quelli che più ci hanno colpito.

Dopo questo breve assaggio di ciò che vi aspetta, o ignari lettori virtuali, passiamo alla presentazione di Armida e di Aspasia, che, per certi versi, potrebbero essere tranquillamente sovrapponibili. Entrambe, infatti, ci discostiamo drasticamente dal modello di melomane italiano standard: Verdi è ben lungi dall’essere da noi considerato il più grande operista di tutti i tempi, anzi, per noi è vero il contrario (è il nemico). Se dovessimo dare la palma ad un Italiano, questo sarebbe Bellini, Donizetti o Rossini (a cui, peraltro, va il premio aggiuntivo di copiatore inesausto e spudorato di Mozart), ma, perché no, anche a colui che era già vecchio ai loro tempi: Pergolesi.
Ciò non toglie che la nostra preferenza per le opere mozartiane sia indiscussa e indiscutibile.
Mozart, però, implica  che noi, come ogni mozartiano che si rispetti, siamo matte da legare.
È inutile tentare di spiegare a parole la follia mozartiana, ma, se avete incontrato un altro individuo affetto da questa patologia, ve lo ricorderete per tutta la vita: la mamma che alla domanda “Dove vai?”, si aspetta una risposta del tipo “Fuori con gli amici”, si sentirà rispondere “A trarle il cor dallo scellerato petto”; chi dovesse, per riempire un momento di silenzio imbarazzante, affermare “Che bella giornata”, si sentirebbe irrimediabilmente ribattere “Caldetta anziché no”; allorché l’amore della sua vita fosse sul punto di sposarsi con un altro/a, il Mozartiano pensa filosoficamente “Per romper sponsali più avanzati di questo bastò spesso un pretesto”. Soprattutto, però, il Mozartiano è colui il quale, di fronte alla professoressa che, con misurata perfidia, scorre il registro in cerca di una vittima da interrogare, pensa “Al destin che la minaccia, togli oh Dio quest’alma oppressa”.
Questi esempi alla Piero Angela sono il modo più immediato per riassumere la mentalità di un mozartiano e la nostra non se ne discosta di un millimetro. Avrete quindi capito che dovete aspettarvi ben poca serietà e una buona dose di commenti irrazionali.
Detto questo non ci resta che augurarvi: BUONA LETTURA!


Ps. causa qualche piccolo problema tecnico probabilmente nei primi tempi questo blog non sarà aggiornato spesso. Speriamo di riuscire ad organizzarci in tempo per potervi fornire le nostre impressioni sul ROF.

10 commenti:

  1. Vero è che chi si loda si imbroda, ma per aver suonato quest'ouverture a quattro mani, negli intermezzi fra un atto della vita e l'altro, possibilmente in situazioni precarie perché a noi piace il difficile, devo dire che ha un suo perché. Dipenderà anche dal fascino dell'ufficialità e dall'ordine ordinato della scrittura a macchina (TIP-TOP-TIP-DING!), ma come introitus promette bene.
    Solo una precisazione. Molti mesi sono passati dalla prima stesura di questa ouverture alla sua prima esecuzione in pubblico. Se all'epoca eravamo matte da legare, come definirci adesso, reduci da imprese musicali di portata STORICA? E non mi riferisco tanto alla Cenerentola, quanto al Rigoletto. Se ridere durante un'opera buffa è normale, come si può definire la stessa reazione davanti alla tragedia delle tragedie? Credo che sia sufficiente quest'esempio per denotare la nostra degenerazione... L'importante però è degenerare bene, altrimenti non avrebbe senso.
    ARMIDA
    (per la prossima volta, vedrò di capire come postare direttamente col mio nome. Si vede subito che sono imbranata con la tecnologia e che questa è la mia prima, vera avventura internettiana... Imploro l'indulgenza dei miei cinque alla seconda lettori...)

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  2. Cenerentola e il MIRABILE Rigoletto meriterebbero una discussione a parte. Potremmo farlo... :)

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  3. Mi chiedevo, in effetti, quando avreste cominciato a scrivere.
    Premesso che viste le citazioni in latino con ogni probabilità siete troppo colte per me, vi prometto sin d'ora che sarò tra i vostri affezionati lettori e commentatori.
    Non solum, sed etiam inserisco il vostro indirizzo web tra i miei preferiti, certo che la circostanza non mancherà d'infastidirvi straordinariamente.
    Le recensioni sono un lavoro sporco, ma qualcuno le deve pur fare no?
    Bene, ora che ho marchiato d'infamia questo spazio, me ne torno solo solo nel mio buio loco.
    Mi piacerebbe avere mille torbidi pensieri che mi s'aggiran per la testa, ma mi manca la materia prima: la testa.
    Che fiero momento, vero?
    Ciao a voi.

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  4. Caro Amfortas, macché troppo colte!
    Anche se ogni tanto ci scappa qualche parola in latino (giusto per fare contenti i nostri genitori che ci hanno mandato al Classico) in realtà siamo due pennute starnazzanti che si esprimono in modo sconclusionato su un argomento di cui sono ampiamente ingnoranti, ma che le diverte alla follia!
    Ringraziamo sentitamente per la visita e per la citazione sul tuo blog: siamo tue devote lettrici.

    Ciao!

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  5. Ringrazio anch'io Amfortas per la fiducia dimostrataci. :)
    Ad Aspasia: dammi il nulla osta (maledetto Latino! Questa è l'ultima volta, prometto!) e io mi lancio nel racconto delle due opere. Solo che le rotagoniste non saranno tanto le due opere, quanto le peripezie varie ed eventuali prima, durante e dopo... :)

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  6. Lanciati pure, quel Rigoletto ci ha fornito una vasta gamma di spunti per i nostri diabolici commenti!

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  7. Esigo una recensione del perlaceo Rigoletto isontino che, mi permetto di dire CI, ha procurato molti brividi e non di piacere...

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  8. Anche perchè faceva freddino :)
    La recensione è in lavorazione e, se non l'abbiamo combinata grossa, ci sarà anche qualche spezzone audio

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  9. Il commento è stato postato? Deo gratias...
    Vi lascio con un W VERDI e W soprattutto La Tisica :D

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