Voi speravate di farla franca questa settimana, è vero? E invece, per cause di forza maggiore, oggi non vi aspetta un altro asso dell'opera, ma un altro "mostro sacro", lo... ehm... stupefacente soprano Amelita Galli Curci.
Sebbene la Galli Curci sia legata in particolare a Verdi e, in modo ancora più stretto, al personaggio di Gilda (ruolo in cui la Nostra debuttò a Trani nel lontano 1907), oggi ve la voglio proporre nelle vesti di soprano belcantista e, più precisamente, quale interprete belliniana. Si sa, infatti, che il ruolo di Elvira era uno dei suoi preferiti e che il suo repertorio comprendeva anche Amina della Sonnambula. Come riporta la Grande Enciclopedia dell'Opera, vol. 2, p. 302, la Amelita "formò, con la Tetrazzini, la coppia delle più grandi coloratura italiane", così da avere, in sostanza, due "mostri sacri" al prezzo di uno. "E coloratura" prosegue l'Enciclopedia, "la Galli Curci lo fu a pieno titiolo per la trasparenza della pasta vocale, per l'ardimento nelle acrobazie vocali, per il lunare splendore del suo canto, così che anche i velati segni psicologici sono da attribuire più all'originalissima emissione della voce e al suo argenteo splendore (soprattutto nel registro acuto), che a una disposizione consapevole a pensare la musica con chiara determinazione [...]. Il nitore del suo trillo, la precisione dei suoi picchiettati e tutte le più ardue acrobazie non possono che collocarla nella celeste schiera delle sue antecedenti, stirpe inaugurata da Adelina Patti e che con lei stava per concludersi".
Ora, avendo già avuto l'onore di ospitare sia la Tetrazzini (o, per meglio dire, la Luisona) che la Patti in questa rubrica (e potendo sostenere con qualche diritto di avere cognizione di causa), nel leggere tutte queste aeree meraviglie sulla Galli Curci pur mettendola in relazione alle due precedenti, ho pensato francamente che qualcuno avesse battuto sonoramente la testa nella redazione della Grande Enciclopedia... Ma, visto che il nemico va conosciuto, andiamo a incontrare la protagonista di questa puntata, che in primis si cimenta con Elvira dei Puritani:
e poi con La Sonnambula (ben due estratti!). Qui la troviamo in Come per me sereno
e qui in Ah non credea mirarti:
Insomma, a dispetto di tutte le fioriture riportate più sopra, io ritengo che a nessuno nel mondo dell'opera possa essere più appropriato della Amelita per la definizione di "mostro sacro".
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