Sabato scorso un amico organista mi ha fatto notare che, secondo lui, non si sente mai abbastanza Handel: per quanto sia tornato in auge, più all'estero che in Italia, a dire il vero, lo si considera ancora un'autore di nicchia, e comunque le sue composizioni (soprattutto quelle operistiche, in concerto, in particolare quando si tratta di oratori, va un po' meglio) non sono considerate "grande repertorio", alla stregua di una Traviata o di un Barbiere di Siviglia, per intenderci.
E' quindi con immenso piacere che in questa rubrica propongo un Handel poco eseguito, ma che io vedrei molto volentieri a teatro: Radamisto.
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