Questo deve essere più o meno quello che pensa un compositore (no, se ne frega della teatralità delle situazione, credetemi XD) quando decidere di inserire nella sua opera un quintetto.
La storia del quintetto operistico procede parallela a quella del quartetto, insistendo particolarmente sulla commedia settecentesca, mozartiana, rossiniana, che è sempre fitta i personaggi, ma nell'ambito dell'opera seria ottocentesca tende a collocarsi preferibilmente in sede di finale d'atto, dove può coinvolgere qualche voce comprimaria e molto spesso chiamare a raccolta il coro per trasformarsi in concertato vero e proprio.
Esempi:
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