lunedì 29 settembre 2014

Parola... Parolissima!: Intermezzo

La parola di oggi  ha, in abito operistico, ben due significati che designano due tipi di composizione ben distinti. Sto parlando dell'intermezzo.


La prima delle due accezioni è quella di intermedio sinfonico posto tra gli atti, o all'interno di un atto, di un'opera lirica. Nutre propositi descrittivi e funge quasi da elemento di puro riscatto strumentale in contesti di grande teatralità.
Il primo esempio che mi viene in mente è quasi troppo facile: Cavallerie Rusticana!


Meno scontato quello tratto dall'"Amico Fritz" di Mascagni.



Il secondo significato che si attribuisce ad intermezzo si riferisce a quelle brevi composizioni che erano rappresentate negli intervalli delle grandi opere serie del '700. Si trattava di opere comiche in miniatura, basate su trame semplici e con un numero limitato di personaggi.

L'intermezzo che più di tutti è rimasto nella storia (e nel repertorio), molto di più dell'opera seria a cui era abbinato ("Il prigionier superbo", per la cronaca) è la "Serva padrona" di Pergolesi.


Poco noto, ma interessante "L'impresario delle Canarie" di Sarro.

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