mercoledì 21 novembre 2012

MTV: questa rubrica era nata come Masetto tv, ma stavolta potremmo riferirci anche alla MTV nota ai più

Da qualche tempo nella case discografiche si è diffusa la moda di produrre videoclip da legare ad alcuni brani che vengono incisi nei recital dei loro divi.


In origine si trattava solo di innocenti riprese fatte in sede di registrazione, con direttore e cantante in borghese (ho ancora il trauma della camicia patchwork che indossava il buon Jonas Kaufmann quando ha registrato il suo primo recita, Romantic Arias), orchestra felice e contenta alle loro spalle e un sorrisone generale alle fine, o magari un bell'applauso, provocato dalla gioia di aver inciso al primo colpo e senza apparente sforzo l'esecuzione del millennio dell'aria in questione (sì... ci crediamo tutti...).




Adesso non ci si accontenta più di vedere il cantante di turno intento a fare il suo lavoro. No. Ci vuole un bel video a tutti gli effetti, in tutto simile a quelli che la case discografiche di musica leggera producono per gli idoli pop del momento. In fondo sono tutti cantanti, no? Jonas Kaufmann e Justin Bieber sono più o meno la stessa cosa (ok, per fasce d'età diverse, questa ve la passo, ma siamo lì). In fondo Joan Sutherland e Adele sono simili, dopo tutto hanno cantato entrambe alla Royal Albert Hall. Lanciare What makes you beautiful o Largo al factotum è più o meno uguale. L'obiettivo è attirare l'attenzione di chi non conosce l'artista, e accontentare chi già ne è fan, magari con qualche inquadratura lusinghiera del divo di turno.
Ed è seguendo questo filone che la Deutsche Grammophon ha prodotto per uno dei suoi tenori di punta, Rolando Villazon, questa vera e propria perla della cinematografia.


Da notare l'immagine scelta per la copertina: il caro Rolando fotografato in una posa e con una pettinatura degna delle migliori telenovelas sudamericane (la regia mi suggerisce Anche i ricchi piangono). Spero di mettere al più preso le mani su questo disco dedicato totalmente a Verdi (nel 2013 ricorre il bicentenario della nascita, ci toccherà patire con tanti dischi monografici, temo...) per potervene parlare più diffusamente. 

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