Giunse alfin il momento di aggiungere l'illustre nome di Tancredi Pasero a questa specialissima rubrica, facendo ammenda per averlo trascurato finora per dar spazio ad altri illustri e rinomati colleghi del basso torinese (1893-1983).
Facendo riferimento a Wikipedia, apprendiamo che il cantante odierno si fregiava di una "voce profonda e risonante, unica nella storia del canto e inconfondibile, [che] si adattava con uguale facilità al repertorio italiano, come al francese, a quello tedesco e russo, e si è legata perennemente soprattutto alla sublime interpretazione di Boris Godunov, Mefistofele e Gurnemanz (Parsifal), come pure a tutti i ruoli di basso più importanti presenti nelle opere verdiane".
Noi, stavolta, non ci sentiamo di dissentire dalla lusinghiera descrizione, ma preferiamo presentarvelo nelle vesti di cantante rossiniano, nonostante le registrazioni in nostro possesso per questo compositore siano scarse (ma a chi non piacciono le rarità?).
Eccolo dunque Pasero cimentarsi nella Calunnia (dove sono da deplorare solo un paio di effetti di dubbio gusto):
e poi nella Semiramide, in una registrazione del 1940:
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