Ma quando non ci sono personalità adatte ad un duello, manca qualcuno colto da un raptus di follia che compia un gesto inconsulto nei confronti dell'amante traditore o qualcuno con la boccetta del veleno sempre a portata di mano per ogni evenienza, ecco che un'ulteriore possibilità, per certi versi ancora più affascinante e significativa, viene in soccorso del librettista sadico per far fuori un personaggio: il suicidio.
L'esempio che per primo mi è venuto in mente, è ovviamente "La Gioconda" di Ponchielli, che canta, appunto, "Suicidio". Ma contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, non si suicida in quel momento, ma attende la fine dell'opera.
Uno che invece si suicida mentre lo annuncia cantando è Edgardo, che fa al soprano il peggior affronto possibile: morire in scena dopo di lei!
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