Voi pensavate che lo avessimo dimenticato...
e che fosse state un fuoco di paglia presto consumato.
Anche lui pensava che lo avessimo dimenticato...
e si era già rinfrancato.
Invece, dopo quasi un anno, noi gli siamo rimaste fedeli. Non siamo mica delle Arture Talbo che lo piantano per una regina qualsiasi!
Ne abbiamo parlato con devozione (dove trovate un altro che vi spara ben quattro Fa sovracuti in Credeasi misera, o, almeno, ci prova? Sono quelle prodezze che ripagano il biglietto, o, almeno, ci provano...).
Abbiamo pregato che passasse di nuovo in zona (e colgo l'occazione per lanciare l'appello: Amore, ritorna, le colline sono in fiore!).
Lo abbiamo ricordato con il sospiro svenevole d'ordinanza.
Abbiamo eretto il suo Rigoletto a memento per la vita (come dimenticare quei boccoli biondi, quelle calzettine di seta, quella giacca dorata?).
Io, personalmente, continuo a rimordermi la coscienza e a spargere d'amaro pianto perché la registrazione che immortalava il grande evento è andata perduta.
Ma certe emozioni non si cancellano dal cuore...
e neanche dal web, dove Aspasia ha rintracciato il prezioso reperto di cui in calce.
Avrete capito che sto parlando di Ivan Magrì, al secolo IL DIVO (sospiro svenevole).
Ma spezzati, cuor mio, di più non posso dire: la commozione ha sommerso il resto del mio discorso.
E forse, chissà, è meglio così. Vi potrete godere il nostro eroe senza essere rintronati da me.
Più che buon ascolto, vi auguro BUON DIVERTIMENTO!
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