lunedì 15 ottobre 2018

Cantami o diva: Gilda Dalla Rizza canta Verismo

Per quanto mi renda conto che questa rubrica è volta a introdurre un cantante che cerchi di dare senso musicale alle melodie scritte da un singolo compositore, questa volta la scarsità di materiale mi costringe a chiedere all'odierno soprano, Gilda Dalla Rizza, di aprire lo spartito di più d'uno dei "grandi" che hanno contribuito alla musica verista, intendendo "verismo" nel senso più largo (anche se non forse il più corretto) del termine...



Ma, sia detto qui in principio e una volta per tutte, questo mio stratagemma non è davvero volto a mettere in luce le mille sfaccettature dell'ugola d'oro della summenzionata signora, ma a introdurre un'opera di cui, altrimenti, non avrei avuto modo di parlare (di nuovo): l'Isabeau di Mascagni - non tanto perché io ne sia una fan sfegatata, quanto per la rarità della stessa.

Chiarito questo, veniamo alla nostra ospite odierna.

E' noto che la Dalla Rizza sia stata una delle cantanti preferite di Puccini e che essa abbia fatto del repertorio verista il suo cavallo di battaglia, facendosi conoscere anche fuori dall'Italia per le sue interpretazioni di opere quali La rondine (di cui fu la prima interprete assoluta), Suor Angelica e Gianni Schicchi (che cantò nelle prime europee). Fu anche prima interprete dei ruoli femminili de Il piccolo Marat e di Giulietta e Romeo. Di Zandonai, per non farsi mancare niente, fu anche apprezzata esecutrice di Francesca da Rimini.

Ed ecco dunque la nostra cimentarsi dapprima nell'Isabeau:



poi nella Tosca (Vissi d'arte):




nella Fedora:




e nuovo in un'opera di Puccini (Manon Lescaut):


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