lunedì 24 luglio 2017

Cantami o Diva: Joan Sutherland canta Massenet

Oggi inauguriamo una nuova rubrica che occuperà il posto lasciato libero da "Parola... Parolissima!", e per farlo ci affidiamo a quella che, se ne avessimo una, sarebbe la madrina del nostro blog: Joan Sutherland!


In questa rubrica, di settimana in settimana, vi proporremo dei saggi di come i nostri cantanti preferiti hanno interpretato le composizioni di un autore. Questa settimana inizieremo da alcune composizioni di Jules Massenet eseguite, appunto, da Joan Sutherland.




Tutti conosciamo (e se non la conosciamo, urge un corso di recupero intensivo!) la straordinaria vocalità di Joan Sutherland. Wikipedia ci dice che si trattava di una Suprema virtuosa, che è stata una delle più grandi protagoniste dell'opera nel Novecento.  Dotata di una voce di bellissimo timbro, di notevole volume e assai estesa (dal fa naturale sotto il rigo al fa diesis sovracuto), con sopracuti limpidi e penetranti, è stata capace di agilità perfette quanto spericolate. Attrice intelligente e misurata, nel genere tragico come nel comico, ha dato un contributo fondamentale al recupero della tecnica e della prassi esecutiva belcantistica (particolarmente nella sua accezione primo-ottocentesca). Queste poche righe non riescono a fornire l'immagine completa della grandezza di questa cantante, ma almeno riassumono i tratti principali della sua arte vocale. Un'arte straordinaria per natura e tecnica che le hanno consentito di affrontare con successo ruoli tra i più impervi.
Tra questi spicca Esclarmone, protagonista dell'opera omonima. Si tratta di un ruolo mitico, scritto per una cantante, Sybil Sanderson che, si dice, fosse dotata di mezzi straordinari, e che, per questo, così raramente viene proposto nei teatri.



La Sutherland ha affrontato il ruolo in scena per la prima volta nel 1974 a San Francisco, per poi riprenderlo varie volte nel corso della sua gloriosa carriera ed inciderlo nel 1975.



Il confronto con l'opera Cendrillon è avvenuto, invece, solamente in studio, con l'inserimento dell'aria "Ah! que mes soeurs sont heureuses!" nell'ormai leggendario disco intitolato "Romantic french arias".





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