mercoledì 1 luglio 2015

Una voce poco fa: Liederabend di Pavol Breslik

Visto che sarei andata a Monaco, perché non approfittarne per fare un prima incursione nei teatri bavaresi e nel contempo sentire per la prima dal vivo un cantante che ultimamente ha scalato la mia personale classifica dei preferiti?




[Non pubblico le mie foto fatte col cellulare perché sono VERGOGNOSE... Questa è presa da http://operaplus.cz]

Prima di tutto il programma che riporto qui di seguito.

Monaco di Baviera, 30 giugno 2015 - Prinzregententheather

Tenore: Pavol Breslik
Pianista: Amir Katz

Franz Schubert (1797–1828)
An Silvia op. 106 Nr. 4 D 891 (William Shakespeare)
Ganymed op. 19 Nr. 3 D 544 (Johann Wolfgang v. Goethe)
Ständchen D 957/4 (Ludwig Rellstab)
Der Musensohn op. 92 Nr. 1 D 764 (Johann Wolfgang v. Goethe)
Auf dem Wasser zu singen op. 72 D 774 (Friedrich Leopold zu Stolberg)
Im Abendrot D 799 (Karl Lappe)
Nacht und Träume op. 43 Nr. 2 D 827 (Matthäus von Collin)
Nachtviolen D 752 (Johann Mayrhofer)
Erlkönig op. 1 D 328 (Johann Wolfgang v. Goethe)

(Intervallo)

Piotr I. Tschaikovsky (1840–1893)Serenada dona Juana op. 38 Nr. 1 (Alexej Tolstoi)
Sred shumnogo bala op. 38 Nr. 3 (Alexej Tolstoi)
Zabyt tak skoro (Alexej Apuchtin)
Den li zarit? op. 47 Nr. 6 (Alexej Apuchtin)

Richard Strauss (1869–1949)
Heimliche Aufforderung op. 27 Nr. 3 (John Henry Mackay)
Traum durch die Dämmerung op. 29 Nr. 1 (Otto Julius Bierbaum)
Ständchen op. 17 Nr. 2 (Adolf Friedrich v. Schack)
Morgen! op. 27 Nr. 4 (John Henry Mackay)
Zueignung op. 10 Nr. 1 (Hermann v. Gilm)




Sergey W. Rachmaninov (1873–1943)
Ne poj, krassawiza op. 4 Nr. 4 (Alexander Puschkin)
Son op. 8 Nr. 5 (Heinrich Heine/Alexej Pleschtschejew)
Wesennie wodi op. 14 Nr. 11 (Fjodor Tjutschew)


Non mi ritengo un cultrice della musica da camera, ma devo dire che ho particolarmente apprezzato la scelta di brani per questa serata. Mi è piaciuta l'idea di alternare autori e lingue diverse e l'accostamento tra brani di epoche relativamente distanti tra di loro che hanno consentito di ascoltare una grande varietà di stili compositivi e di atmosfere.

Dopo un inizio comprensibilmente cauto e condizionato da una certa tensione e credo anche una voce un tantino fredda, la serata è subito decollata. Subito si è notata quella che, a mio avviso, è l'aspetto di maggiore rilievo della vocalità del tenore di Bratislava: l'omogeneità. La voce, infatti, è presente, sonora  e timbrata in tutta la gamma, con un registro grave notevole per un tenore che, lo ricordo, in ambito operistico canta principalmente ruoli da lirico-leggero. Si avverte solo qualche tensione in zona acuta, ma sono convinta che con l'affinamento della tecnica e la maturazione dello strumento non potrà che migliorare. Non si tratta di una voce torrenziale, ma neanche filiforme e la proiezione è eccellente.
Ottima la dizione, con i testi scanditi con chiarezza ma senza incidere negativamente sul legato, sostenuto da arcate di fiato molto lunghe, e sul fraseggio. Fraseggio estremamente variegato con cui ha evidenziato le emozioni legate ai lieder eseguiti senza cadere nel retorico o nello stucchevole.

Ottima anche la prova del pianista Amir Katz, che ha saputo assecondare magnificamente le intenzioni interpretative di Breslik senza però svanire sullo sfondo. 

Sala quasi del tutto esaurita (e, udite udite, non ero affatto la più giovane, anzi, ho notato moltissimi miei coetanei in sala e anche dei ragazzi sotto i 20 anni: sono esperienze che segnano nel profondo) e pubblico attentissimo, silenzioso (salvo uno starnuto di proporzioni ciclopiche durante uno dei brani di Schubert) ed entusiasta, tanto da costringere gli esecutori a tornare alla ribalta diverse volte nell'arco di una ventina di minuti di ovazioni e a concedere tre applauditissimi bis (chiedo venia, ma non ho avuto a prontezza di appuntarmi i titoli...).

Ps. Cari cantanti e direttori, lo dico per il bene vostro e del pubblico: smettetela di indossare questi terrificanti camicioni neri con colletto alla coreana. Capisco che il clima non vi aiuti, ma sono inguardabili...

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