martedì 5 giugno 2012

Il Grammofono: Cenerentola nei luoghi e nelle ore

Anche questa è fatta, avrebbe detto il buon vecchio Giuseppe II (vedasi Amadeus).


Insomma. Credevo peggio.
Voglio dire, di difetti ne abbiamo visti molti, ma ogni volta che l'opera arriva in tv, io temo sempre cataclismi.

Partiamo dalle magagne.
Non ne ho trovato conferma ufficiale da nessuna parte, ma sono piuttosto certa del fatto che i cantanti fossero in playback (forse non sempre, ma in alcuni momenti era lampante). Già questo fa cascare il palco. Non doveva essere tutto live?
Vogliamo parlare dei tagliuzzamenti vari? Oltre ai recitativi (noiosi? Boh, però senza quelli diventa difficilino seguire la trama), estirpato tutto il duetto Dandini - Don Magnifico, ad esempio. Era proprio necessario?

Le voci non mi parevano affatto male, ma con questo dubbio del playback (totale o parziale che fosse), è un pò difficile giudicare.
Cenerentola (Lena Belkina) mi è parsa corretta, bel timbro, voce abbastanza omogenea, ma niente di particolare (anche la "recitazione" tutta occhi sbarrati non aiutava...). Se la cava Don Ramiro (Edgardo Rocha), che tratteggia un principe eleganze, ma con poco sprint. Ottime le sorellastre (Anna Kasyan e Annunziata Vestri). Alla fine loro mi hanno fatto molta più simpatia di Cenerentola: tifavo per loro!
Mi aspettavo di più da Carlo Lepore (Don Magnifico): fin troppo prudente vocalmente e il personaggio mancava della dovuta perfidia. Molto buono l'Alidoro di Lorenzo Regazzo. La regia gli impone un po' troppe faccette per i miei gusti, ma, assieme alle sorellastre, era di gran lunga il personaggio più riuscito. Efficace anche Simone Alberghini come Dandini.
Non mi è piaciuta affatto, invece, la direzione di Gianluigi Gelmetti: insipida e priva di tensione.


La regia... Temevo peggio. A parte la sostituzione dello smaniglio con la dinsneyana scarpetta (ma perché non metterci anche i miei amati topini, già che c'eravamo! Oppure anche Tobia e Lucifero XD) non ci sono stati grandi disastri. Certo, sul "Nodo avviluppato" ci si poteva sprecare un po' di più: lo sketch con il gomitolo era insipido... Meglio le riprese televisive, che non indugiavano in insistenti primipiani e rendevano giustizia agli splendidi palazzi torinesi.

In complesso, pur con gli inevitabili difetti che i melomani troveranno sempre e comunque (c'erano eh, ma mo visto schifezze peggiori) a me questa Cenerentola non è dispiaciuta. Si poteva fare di più, ma la suggestione da cartone animato che si è cercato di ottenere coi costumi sgargianti e i pezzettini composti da veri cartoni animati io l'ho trovata gradevole. Peccato per i tagli, però...

5 commenti:

  1. Io mi sono perso l'ultima parte perché, giustamente, ero a festaggiare il mio compleanno abbuffandomi e guardandomi Real Time :D
    Rimedierò.
    P.s. Come sorellastra tu saresti FANTASTICA ! AHAHHAHAHAHA

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    1. Lo so. è il mio ruolo. XD Però poi vorrei l'aria di sorbetto

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    2. Io invece vorrei il sorbetto. :)

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  2. Care amiche, questa Cenerentola era parzialmente in playback, sulla Stampa confermano.

    La difficoltà tecnica maggiore, ovviamente, è stata la ricerca della sincronia tra l’orchestra che suonava nell’auditorium di piazza Rossaro e i set. È stato possibile garantirla tornando un po’ indietro con la tecnologia: tutte le trasmissioni sono state in analogico per evitare il ritardo del digitale che avrebbe impedito agli attori di andare a tempo con la musica. Lavoro doppio per la diretta, perché il piano di riserva doveva essere sempre pronto a scattare, senza che il pubblico se ne accorgesse. È successo anche a Torino: in Cenerentola, gli ultimi minuti della prima serata sono andati in onda non in diretta, ma grazie ad una versione registrata, a causa di un abbassamento di voce di uno degli attori.

    Ciao a voi :-)

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    1. Grazie, caro Amfortas! Volevo cercare quest'articolo, ma poi me ne sono dimenticata...

      Ciao!

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